Non solo il giudice Iolanda Apostolico, protagonista dell’oramai arcinoto video della manifestazione per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti, risalente a quattro anni fa, e della discussa ordinanza in cui non ha convalidato il trattenimento di un migrante nel Centro per il rimpatrio di Catania. Con lei alla manifestazione c’era pure il marito, ma in realtà oggi un altro membro della sua famiglia, il figlio 26enne Francesco Moffa, finisce nell’occhio del ciclone dopo la rivelazione-bomba fatta da Il Messaggero e rilanciata da tantissime altre testate. Anche in questo caso vi sono dei video, che però non possiamo pubblicare in quanto elementi probatori acquisiti da un Tribunale: infatti, il giovane è finito a processo per degli scontri con le forze dell’ordine nel 2019, come riferisce il quotidiano romano, poiché accusato di aver “colpito con un pugno gli scudi del personale di pubblica sicurezza” a Padova. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa è successo a Padova
Precisiamo che non si tratta di informazioni inedite, ma che erano rimaste per così dire sottotraccia, sino a che il clamore sulla madre ha portato all’attenzione quanto accaduto a Padova il 29 marzo 2019, allorché una contromanifestazione organizzata dai centri sociali, per protestare contro il corteo anti-aborto guidato da alcuni attivisti di Forza Nuova, ha finito inevitabilmente per scontrarsi con il blocco della polizia, ovvero gli “assassini” e gli “animali” per i ragazzi dei centri sociali, come emerge da questi stessi video. Francesco Moffa venne, dunque, messo sotto indagine assieme ad altri 14 giovani con le accuse di resistenza e violenza al pubblico ufficiale. In quell’occasione si registrarono scontri con le forze dell’ordine e alcuni agenti di polizia rimasero feriti. Dal procedimento Francesco Moffa è uscito assolto dal giudice monocratico lo scorso febbraio, questo non possiamo tacerlo, ma viene ora riportato che lo stesso magistrato Iolanda Apostolico fu ascoltata in aula, a Padova, in qualità di testimone, nell’ottobre del 2022. (Continua a leggere dopo la foto)
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La testimonianza
In quella sede Iolanda Apostolico dichiarò che il giorno della manifestazione suo figlio la contattò per riferirle che, nel corso della protesta, “la polizia aveva usato violenza contro i partecipanti”. In qualità di teste ha spiegato che, a tal proposito, il figlio Francesco le mostrava in video un ematoma comparso sulla gamba a seguito di un colpo subito e, leggiamo ancora su Il Messaggero, “ha ricordato che il figlio le mostrava altresì i jeans imbrattati del sangue di una sua amica che era rimasta ferita a causa di una manganellata”. Ciò si ravvede dalla lettura della sentenza 505 del 2 febbraio 2023, che ha mandato assolti 13 dei 14 ragazzi imputati. Lo ribadiamo, il ragazzo è stato assolto, ma, in questa sede, non possiamo non avanzare dubbi sul fatto che le decisioni del giudice Apostolico vengano viziate, in deroga al principio di imparzialità cui dovrebbero sottostarne le decisioni, dalle evidenti sensibilità politiche dello stesso magistrato (e di tutta la famiglia a quanto pare), e spiace notare che gli insulti alla polizia e la partecipazione a manifestazioni ai limiti della violenza paiono essere un vizio in casa Moffa Apostolico. (Continua a leggere dopo la foto)

La Lega attacca
Frattanto, la Lega parte all’attacco. La capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, Ingrid Bisa, domanda infatti: “Iolanda Apostolico, magistrato, ha denunciato i manifestanti di Catania per aver oltraggiato le divise, apostrofate in modo indegno proprio di fronte ai suoi occhi? Eppure, quanta celerità nel difendere il figlio, a processo per degli scontri avvenuti a Padova l’anno dopo. Quante altre notizie devono ancora uscire prima che si arrivi a una soluzione chiara di una vicenda gravissima che mina la credibilità della Giustizia?”.
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