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Ancora lui! Speranza, ecco dove lo ritroveremo. Il peggior ministro della Salute della storia si rilancia così

Pubblicato il 25/11/2022 13:34 - Aggiornato il 25/11/2022 13:57

Non è decisamente un buon momento, questo, per il Partito Democratico. Reduce da una netta sconfitta alle ultime elezioni politiche, che hanno visto il successo del blocco di centrodestra guidato da Giorgia Meloni, e che continua a interrogarsi su un futuro tutt’altro che semplice da decifrare. La direzione dem ha votato in queste ore il Comitato costituente del partito che verrà, un organismo della dimensioni imponenti con 87 membri, ai quali si aggiungeranno poi personalità di spicco che parteciperanno al percorso in qualità di invitati (presidenti di Regione e sindaci di alcune città metropolitane). Rispetto al comitato del 2007, il numero di componenti è quasi raddoppiato. Con qualche nome decisamente inaspettato, a partire da Roberto Speranza. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Comitato costituente, intanto, ha segnato il ritorno a casa di Articolo 1. Roberto Speranza, infatti, sarà con Enrico Letta il garante del percorso. Una decisione non proprio banale considerando che parliamo dell’ex ministro della Salute, protagonista indiscusso della stagione delle chiusure indiscriminate e dei lockdown. Lo stesso Letta ha spiegato così la decisione, come riportato dal Tempo: “Vogliamo costruire con Articolo1 un lavoro comune. Questo vale con tutti coloro che decideranno di aderire, vale per Demos e Centro democratico”. Avanti con Speranza, dunque. Per quanto riguarda i componenti del Comitato, che tra l’altro redigerà il Manifesto dei valori del nuovo Pd, sono per un terzo esterni, un terzo rappresentanti dei territori e un terzo parlamentari. (Continua a leggere dopo la foto)

In totale ci saranno 46 interni e 41 esterni e di questi 44 donne e 43 uomini. Tra gli esterni figurano gli scrittori Maurizio De Giovanni e Viola Ardone, i sociologi Mauro Magatti e Chiara Saraceno, l’ex-ministro Enrico Giovannini. A questo punto si attendono le candidature al congresso, anche se c’è ancora tempo fino a gennaio.

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