Per tutti gli estimatori di Mario Giordano e delle sue inchieste, torna stasera Fuori dal Coro e, se il periodo natalizio è caratterizzato da buoni propositi e vicinanza verso il prossimo, la trasmissione che andrà in onda stasera su Rete 4 tornerà (fra gli altri temi) sulla finta beneficenza di Chiara Ferragni con una inchiesta “bomba”, in accordo con quanto filtra dalla redazione. Dunque, si parlerà ancora della “influencer che sembrava Madre Teresa di Calcutta in versione via Montenapoleone”, secondo l’efficace definizione che lo stesso Giordano ne ha fatto nel corso dell’ultima puntata; colei che “si è comportata da vero piranha”. La vicenda, come tutti sanno, è più grave di quel che si pensi, perché il “Pandoro-gate” ha aperto il Vaso di Pandora – scusate il gioco di parole – sul mondo effimero e patinato, narcisista e autoreferenziale dei cosiddetti influencer: verrà trasmesso il racconto di alcuni casi di mancata trasparenza su cui le autorità competenti stanno lavorando. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli altri temi
Naturalmente, saranno toccati diversi altri temi. Ad esempio, riguardo a un fenomeno a cui, in Italia, solo Giordano e la sua trasmissione sembrano interessarsi, si parlerà ancora di occupazioni abusive, attraverso la sconcertante vicenda di una famiglia che, dopo aver ottenuto l’assegnazione di un alloggio, ha scoperto che questo era già stato occupato. Poi, un focus sullo scandalo belga, di cui invero poco si parla alle nostre latitudini e che interessa le gerarchie ecclesiastiche che tra gli anni Cinquanta e Ottanta venduto dei bambini all’insaputa delle loro madri. Inoltre, secondo le anticipazioni di cui leggiamo su Today, dopo un’analisi sul tema dell’immigrazione nel Nord-Est dell’Italia e sulla mancata integrazione della comunità islamica, di cui già abbiamo scritto in più di una occasione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Non solo Rogoredo: i boschi della droga
Fuori dal Coro proporrà un viaggio da incubo tra i boschi di Varese: il famigerato boschetto di Rogoredo, infatti, non è il solo ampio spazio verde che, tra Lombardia e Piemonte, è divenuto un supermercato a cielo aperto per droghe – tipicamente quelle di strada, ovvero l’eroina e il crack – rese ancora più pericolose dalla loro scarsissima qualità e dalle altre sostanze utilizzate per “tagliarle”.
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