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Trento, muore a 24 anni dopo il vaccino. L’autopsia: “Emorragia cerebrale”

Pubblicato il 29/10/2021 10:13

Emorragia cerebrale dopo aver ricevuto il vaccino. Una morte terribile, quella del giovane Traian Calancea, ragazzo di 24 anni scomparso in Trentino in circostanze che ricordano, purtroppo, molto da vicino quelle della tragedia di un’altra ragazza, Camilla Canepa, venuta a mancare a seguito dell’inoculazione. Anche in questo caso, la conferma è arrivata dall’autopsia. E ancora una volta sul banco degli imputati sono finiti gli attuali farmaci anti-Covid, che sollevano tanti, troppi dubbi sulla sicurezza, in particolar modo per la fascia di popolazione più giovane.

Trento, muore a 24 anni dopo il vaccino. L'autopsia: "Emorragia cerebrale"

A stabilire le cause del decesso di Traian è stato l’esame chiesto dalla madre, Svetlana Rosca. Il 20 ottobre, dieci giorni dopo l’inoculazione del vaccino Pfizer, la donna è entrata nella camera da letto del figlio e lo ha trovato privo di vita. Inutile la chiamata immediata al 118, con i medici che non hanno potuto fare altro che accertare il decesso. Nei giorni seguenti, la donna ha presentato una denuncia ai carabinieri chiedendo di fare chiarezza sulle cause di quella tragedia inspiegabile.

Come ricostruito dal quotidiano L’Adige, a quel punto la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Si tratta della prima inchiesta in Trentino nata per tentare di far luce sulla possibile correlazione tra un decesso e la vaccinazione anti-Covid. Gli avvocati della famiglia, una volta ricevuti i risultati dell’autopsia effettuata sul corpo del ragazzo, attendono ora altri campioni che saranno analizzati nei prossimi giorni. Sono stati anche nominati anche quattro consulenti di parte.

Non un caso isolato, purtroppo, in questi mesi in cui il governo ha cercato di costringere in tutti i modi gli italiani alla vaccinazione, senza esclusioni. A giugno scorso era morta in circostanze simili Camilla Canepa, 18enne che aveva preso parte agli Open Day AstraZeneca. L’autopsia aveva stabilito successivamente che la studentessa “non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco” e che quindi la morte “è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid”.

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