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Partite Iva allo stremo, ecco il movimento in loro difesa. L’appello: “Equità o sarà la fine”

Pubblicato il 03/02/2020 11:33

C’è un problema gravissimo che il governo sembra continuare ad ignorare, ed è quello delle Partite Iva. Solo negli ultimi 3 anni sono state cessate circa tre milioni di Partite Iva e chiuse le saracinesche di un quarto del totale delle attività tradizionali Italiane. “Adesso basta” è dunque il grido che da Nord a Sud unisce le Partite Iva. E ora si moltiplicano le iniziative per dare voce alle piccole imprese. Da un lato le associazioni di categoria che promuovono incontri sul territorio per dare informazioni chiare e puntuali a commercianti e piccoli artigiani e dall’altro le varie sigle associative “pro Partite Iva” che intendono smuovere le acque stagnanti nelle quali le piccole imprese rischiano di annegare. I commercianti lanciano l’allarme: “Subito equità o sarà il tracollo”.

Come racconta Tiziana Protopapa su Leccenews24, il punto di riferimento in questo momento è il movimento P.I.N. (Partite Iva Nazionali) nato dal gruppo Facebook “Partite Iva Incazzate” che si è costituito per dare voce al malcontento generale di tanti operatori del terziario ma anche di tanti artigiani che non riescono più a reggere il peso di una condizione insostenibile che sta letteralmente strozzando le piccole imprese. Le associazioni e i commercianti chiedono a P.I.N. un piano programmatico. “Tra i progetti più immediati, la nascita di un sindacato che abbia a cuore la sorte delle Partite Iva, una delle categorie di lavoratori maggiormente vessata dal sistema fiscale italiano”. Come scrive Protopapa, “continua l’impegno di P.I.N nella costruzione di una rete nazionale”.

Venerdì 31 gennaio, P.I.N. è sbarcata a Milano per un sit-in pubblico che ha consentito di allargare il fronte comune, finalizzato a strutturare una rete forte. “Una tappa importante per P. I.N. che ha messo la proprio bandierina nella capitale economica europea. Il viaggio di PI.N. è proseguito con le tappe di Roma e Fiuggi per la formazione dei coordinamenti regionali. A favore delle Partite Iva, come si è detto, tante altre associazioni che hanno scelto di promuovere iniziative a sostegno delle piccole imprese. Nei giorni scorsi è stata Assopam a lanciare un’importante petizione popolare che in brevissimo ha raccolto più di 20.000 adesioni in tutta Italia”.

Un vero grido d’aiuto che non può più restare inascoltato. Le istanze principali – sottolinea Protopapa – sono: “Malattia, maternità e disoccupazione pagate per i possessori di partite Iva; Tassa unica al 20% per tutte la P.Iva; Riduzione Iva sui prodotti Made in Italy; Cassa integrazione per le partite Iva che cessano o falliscono; Limite del contante a euro 12.500,00; Arginare l’ascesa dei colossi del web con un’imposta del 30% una tantum per ogni transazione sulle vendite”.

“Questi, dunque, alcuni dei tanti punti che presto finiranno sulle scrivanie del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e che saranno consegnate al Ministro del Mef Roberto Gualtieri, al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e per finire al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli”, conclude Protopapa.

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