Non c’è soltanto il conflitto ancora in corso tra Russia e Ucraina a preoccupare il mondo, con le minacce di guerra nucleare da parte di Vladimir Putin che continuano a tenere la tensione altissima. In queste ore, infatti, le attenzioni si sono spostate su un altro fronte, quello coreano, dove le ultime, dure prese di posizione del dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un rischiano di dare il là a una nuova escalation militare. Le ripercussioni, ovviamente, potrebbero essere su scala globale, considerando la potenza degli armamenti che si trovano all’interno della penisola. A far precipitare le cose è stato l’annuncio, arrivato nelle ultime ore, da parte eul ha annunciato di aver fatto alzare in volo “80 caccia, tra cui gli F35As”. Una decisione presa dopo aver registrato la “mobilitazione di circa 180 jet nordcoreani nello spazio aereo di Pyongyang”. (Continua a leggere dopo la foto)

Continua, dunque, la prova di forza di Kim Jong-un, che insiste nelle provocazioni dopo i missili sparati verso il Giappone. In questo caso nel mirino c’è però il nemico per definizione, la Corea del Sud: già oltre 180 aerei da combattimento di Pyongyang hanno operato “in varie località”, sia sul territorio a nord del confine con la Corea del Sud, sia sopra i mari, ha fatto sapere sempre Seul. (Continua a leggere dopo la foto)

I caccia avrebbero volato anche nei pressi della Tactical Action Line, linea virtuale fissata da Seul in una zona tra i 20 e i 50 chilometri a nord del confine tra le due Coree, creata per dare il tempo di reagire a eventuali provocazioni nordcoreane. (Continua a leggere dopo la foto)

Una mossa, quella della Corea del Nord, arrivata durante le esercitazioni aeree congiunte su larga scala tra Corea del Sud e Stati Uniti, che hanno irritato Pyongyang, e che sono state prolungate dopo la raffica di missili lanciati dalla Corea del Nord.
Ti potrebbe interessare anche: Isee quadruplicato, +128% di Imu: così la riforma del catasto si abbatterà sugli italiani