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Partite Iva e fisco, in arrivo altre rogne e (ovviamente) altre multe. Le nuove regole dal 1 luglio

Pubblicato il 30/06/2022 11:39

Attenzione alle nuove regole che, a partire dal 1 luglio, interesseranno l’ampia platea delle partite Iva nel nostro Paese. Negli ultimi tre anni e mezzo, con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati, i contribuenti in regime forfettario hanno potuto goduto dell’esonero, ma la tregua sta per finire: l’obbligo di e-fattura scatterà infatti anche per loro, una rivoluzione che interesserà tutti quelli che, nel corso del 2021, hanno dichiarato tra i 25 mila e i 65 mila euro. Per chi ha invece ricevuto compensi inferiori, l’obbligo scatterà soltanto a partire dal 1 gennaio 2024.

Come riepilogato dal Corriere della Sera, oltre coloro che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi fino a 25 mila euro, saranno esclusi dall’obbligo gli operatori del settore sanitario che, per i vincoli in materia di privacy posti dal Garante non possono emettere fattura elettronica per le prestazioni professionali, e i piccoli produttori agricoli. Per gli interessati, la fattura elettronica assolve agli stessi obblighi e alle stesse funzioni della vecchia fattura cartacea, ma per la sua stessa natura deve essere redatta con un Pp, tablet o con uno smartphone e trasmessa per via elettronica al cliente in formato Xml (eXtensible Markup Language) tramite il Sistema di Interscambio (Sdl) predisposto dall’Agenzia delle Entrate.

Il modo più veloce per adempiere all’obbligo della fatturazione elettronica è dunque quello di dotarsi di un software specifico, come quello messo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate stessa. La legge impone inoltre l’applicazione della marca da bollo da 2 euro per tutte le fatture emesse di importo superiore a 77,47 euro. Con l’introduzione della fattura elettronica, l’applicazione della marca da bollo è diventata virtuale attraverso il sistema del Fisco, inserendo ogni trimestre il codice tributo adeguato nel modello F24 da compilare periodicamente.

Occhio, ovviamente, al rischio sanzioni. Per quanto riguarda il terzo periodo d’imposta, quello cioè da luglio a settembre, è stato previsto un regime transitorio in cui le fatture potranno essere emesse entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. In questo caso, le multe non verranno applicate. Da ottobre in poi, invece, anche per i forfettari le sanzioni e le tempistiche saranno quelle già previste per la fatturazione tardiva o per la totale omissione, a partire da un minimo di 500 euro. Se la violazione non incide ai fini della determinazione dei redditi, l’ammenda sarà tra i 250 euro e i duemila. Infine, multa variabile dal 5 al 10% dei corrispettivi non registrati (di minimo 500 euro) per tutte le operazioni non imponibili, esenti o non soggette a Iva e a Reverse Charge.

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