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La ricetta di Tremonti: “Siamo a un bivio storico, bisogna rivedere le regole globali”

Pubblicato il 06/10/2020 11:20

Il mondo è di fronte a un bivio, storico. Con la possibilità di rivedere una volta per tutte le proprie regole, a partire da quelle economiche. A sostenerlo è Giulio Tremonti che, in un’intervista rilasciata ad Avvenire, ha parlato della pandemia come “dell’incidente che ha messo fine ai trent’anni della globalizzazione costruita sulla divinizzazione del mercato. È il momento di una nuova Bretton Woods”. Un passaggio necessario per interrompere “l’asimmetria tra economia e politica, tra regole e realtà che ha generato il disordine contemporaneo”.

La ricetta di Tremonti: "Siamo a un bivio storico, bisogna rivedere le regole globali"

Per l’ex ministro le strade possibili, ora, sono due: “O si fa marcia indietro, con il rischio di tornare ai nazionalismi, o si riscrivono le regole comuni”. Tremonti cita le Encicliche di Papa Francesco: “Mi sembra che il pontefice affermi che non possiamo limitarci ad agire sugli effetti, ma dobbiamo agire sulle cause. Va ripensata l’architettura complessiva”.

La ricetta di Tremonti: "Siamo a un bivio storico, bisogna rivedere le regole globali"

“A livello globale è indubbio – ha aggiunto Tremonti – che le disuguaglianze siano diminuite. Ma sono aumentate all’interno dei singoli Stati, perché il processo è avvenuto troppo rapidamente e quindi superficialmente. In questo senso, per esempio, le migrazioni sono un dramma soprattutto per i Paesi d’origine, che perdono forza economica, giovani, futuro. Il libero mercato, purtroppo, ha finito per idealizzare soltanto la ricchezza, a scapito delle Nazioni”.

La ricetta di Tremonti: "Siamo a un bivio storico, bisogna rivedere le regole globali"

Tremonti ha infine sposato il pensiero di Papa Francesco, secondo il quale “non esiste un’unica ricetta economica”: “La deformazione ideologica del mercatismo ritiene che l’unici standard possibile sia mercato+democrazia. Ma la realtà è ben più complessa e bisogna ridare spazio all’intermedio: le patrie, dove riposano le ossa dei genitori, le comunità, le famiglie e quindi le singole persone. Il Papa ci ricorda che altrimenti l’individuo è livellato. E non può avere fratelli”.

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