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La crisi morde anche le pensioni: si rischia un calo a partire dal prossimo anno

Pubblicato il 11/03/2021 12:17 - Aggiornato il 11/03/2021 13:38

Pensioni in calo, con la possiblità di perdere fino al 4% rispetto agli attuali valori. Una percentuale figlia del calcolo effettuato dalla società indipendente di consulenza Progetica e pubblicato sulle pagine del Messaggero, una simulazione che mostra l’impatto su lavoratori autonomi e indipendenti della nuova situazione. Se infatti è vero che l’età per andare in pensione resterà la stessa, 67 anni, la brutta notizia arriva dalla riduzione degli importi a partire dal prossimo anno a causa della minore quota contributiva.

La crisi morde anche le pensioni: si rischia un calo del 4% a partire dal prossimo anno

La crisi economica che si trascina ormai da un anno, con il governo Conte bis prima e Draghi poi incapaci di offrire soluzioni diverse dalla chiusura in casa degli italiani, ha infatti messo in ginocchio tantissimi settori. Per questo, il calcolo contributivo della pensione (legato all’andamento del Pil) e l’aggiornamento dei requisiti anagrafici per maturare l’assegno faranno ridimensionare gli importi, anche se saranno esclusi coloro i quali cesseranno il lavoro quest’anno.

La crisi morde anche le pensioni: si rischia un calo del 4% a partire dal prossimo anno

Secondo un’altra simulazione, pubblicata dal Mattino, il cambiamento avverrà dal 2022 sulla quota calcolata con il contributivo, quindi alle pensioni maturate dal 2012 per i lavoratori che si trovano nel sistema retributivo e dal 1996 per quelli che si trovano nel sistema misto. Capire quanto peserà la crisi sulle pensioni non operazione facile: potrebbe trattarsi di cifre di poco conto, nell’ordine dell’1% di perdita netta, se la caduta economica dovesse segnare una buona ripresa. In caso contrario, però, si potrebbe arrivare anche a un ben più preoccupante -4% per chi ha tra i 40 e i 50 anni.

La crisi morde anche le pensioni: si rischia un calo del 4% a partire dal prossimo anno

Un lavoratore dipendente di 50 anni con uno stipendio netto di 2.300 euro mensili, per esempio, andando in pensione a 67 anni percepirebbe 1.897 euro netti, 12 in meno di quelli che avrebbe ricevuto senza la recessione del 2020 e con una ripresa robusta dell’economia. Come detto, se non ci fosse l’atteso rimbalzo lo scenario potrebbe anche peggiorare. Inoltre, l’arretramento dell’aspettativa di vita a causa dell’enorme numero di morti che ha contato il nostro Paese avrà riflessi (per ora molto leggeri) anche sull’età pensionabile: i dati dell’Istat parlano di una riduzione di circa 9 decimi ogni anno (poco meno di 11 mesi) sia per l’aspettativa di vita alla nascita sia per quella a 65 anni, parametro considerato per l’adeguamento dei requisiti di età e di quelli relativi agli anni di contribuzione versata. In quest’ultimo caso, gli incrementi per la pensione anticipata saranno congelati fino al 2026.

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