Il programma elettorale della Lega svela quella che sembra essere una vera e propria ossessione. Un chiodo fisso dai risvolti controversi, che mira a “digitalizzare” l’essere umano in tutto e per tutto, rendendolo assimilabile ad un codice QR in modo del tutto identico a quanto fatto in precedenza con il Green Pass. “Digitale” è appunto la parola più ricorrente nel programma elettorale del partito di Matteo Salvini.
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Tutto il “digitale” della Lega
Dall’“Educazione Digitale” alla “PA Digitale”, dalla “Sovranità Digitale”, alle “Mafie Digitali”, fino appunto al punto cardine dell’“Identità Digitale”. La Lega ha esplicitato, mettendolo nero su bianco, la volontà di riconoscere costituzionalmente l’identità digitale, e per farlo si andrebbe a modificare l’articolo 22 della carta aggiungendo il comma ” La Repubblica tutela il diritto all’identità, anche digitale, di ogni persona” aprendo, di fatto, la strada a tutta una serie di effetti che si ripercuoteranno nella vita sociale dei cittadini. Il tutto è facilmente consultabile a pagina 105 del programma di governo della Lega, dove si può leggere a chiare lettere “Inserimento in Costituzione della tutela dell’identità digitale (assegnata dalla nascita) come il Codice fiscale”.
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I risvolti dell'”identità digitale”
Il sostantivo volutamente usato è “tutela”, ma tra “tutela” e “controllo” il passo può essere breve, lo sappiamo tutti molto bene grazie a quell’odioso strumento che è stato il Green Pass. Ebbene, va da sé che fissare in Costituzione il concetto stesso di “identità digitale”, vorrebbe dire ufficializzare e cristallizzare ancora di più il meccanismo di controllo sulla Cosa Pubblica e sulle vite di tutti noi. Sebbene il controllo digitale sia già ben radicato nella nostra quotidianità, perché volenti o nolenti tutti debbono avere a che fare con strumenti come lo SPID, i bancomat e gli smartphone, l’inserimento in Costituzione andrebbe a legittimare una forma di controllo totale attraverso, appunto, il “digitale”. Dal momento stesso in cui i cittadini diventano QR Code, saranno assoggettabili ad ogni tipo di forma di controllo e limitazione di diritti, esattamente come accaduto per il Green Pass in via iniziale, ripercorrendo i passi del modello cinese.
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ItalExit si oppone alla digitalizzazione dell’individuo
La proposta arriva dalla Lega ma, ça va sans dire, verrà assolutamente condivisa da tutte le forze dell’alleanza di centrodestra. Forza Italia e Fratelli d’Italia, infatti, saranno sicuramente ben propensi ad andare in questa direzione. L’unico partito ad essersi sempre opposto in modo del tutto coerente, senza “se” e senza “ma”, all’utilizzo di strumenti discriminatori come Green Pass et simili, è stato ItalExit – Per l’Italia con Paragone. La lotta al Green Pass, infatti, è uno dei punti cardine del programma ItalExit, la cui sintesi è consultabile nell’immagine allegata qui sotto.
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