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Conte in Senato: “Sì alla Tav. Vareremo manovra in anticipo e eviteremo aumento Iva”

Pubblicato il 24/07/2019 16:56

Giuseppe Conte interviene in Senato in una giornata infuocata. Il tema più caldo è la Tav, che ha diviso ancora di più Lega e Movimento 5 Stelle. Conte ribadisce le posizioni “diametralmente opposte” tra i due partiti di maggioranza, ma alla fine conferma che “in attesa di un eventuale pronunciamento del Parlamento, il governo non potrà sottrarsi agli adempimenti necessari al proseguimento dell’iter”.

Dunque la realizzazione dell’alta velocità Torino-Lione procederà. Il presidente del Consiglio ha risposto all’interrogazione del capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, convinto che la posizione del governo dovesse essere ribadita di fronte ai deputati della Camera.

All’annuncio del Presidente c’è stato più di un rumoreggiare in aula, soprattutto da parte dei senatori del Movimento 5 Stelle. Ma Conte è andato dritto e ha ribadito la sua linea: “Fermare l’opera costerebbe più che continuarla. Ma ci sarà un comunque un passaggio parlamentare”. Ma anche se il presidente del Consiglio ha cambiato idea sulla Tav, convincendosi della necessità di completare l’opera, larga parte del Paese continua ad avanzare dubbi sulla reale convenienza per l’Italia.

Quasi un’ora di question time: non solo Tav, ma anche la manovra, l’aumento dell’Iva la questione autonomie. La prima rassicurazione arriva in tema economico: “Il governo è già impegnato per dare seguito alle indicazioni del Parlamento, volte a riformare la tassazione sulle persone fisiche ed evitare l’aumento delle imposte indirette, individuando misure alternative nel rispetto di riduzione disavanzo”.

Il presidente del Consiglio, dunque, assicura che non ci sarà l’aumento dell’Iva e che si stanno studiando le misure necessarie per evitarlo, disinnescando le clausole di salvaguardia. Conte sostiene che i soldi necessari per evitare l’aumento dell’Iva arrivano dalle tax expenditures, dalle maggiori entrate rispetto a quanto previsto e da altri elementi che emergeranno solo nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda la manovra, Conte spiega che già da domani il governo incontrerà le parti sociali con l’obiettivo di “varare in anticipo” la legge di Bilancio. In vista della manovra il governo lavorerà “attivamente su cinque tavoli: riforma del sistema fiscale, previsione della spesa pubblica, privatizzazioni, sud, investimenti ed export”.

Altra questione affrontata è quella delle autonomie. “Il governo – spiega Conte – si impegna a tenere nella massima considerazione i rilievi formulati dalle Camere, ritenendo centrali le prerogative parlamentari. Avvieremo l’interlocuzione istituzionale con il Parlamento al più presto, non appena avremo ultimata la complessa e intensa attività istruttoria che è competenza del Governo”.

L’esecutivo trasmetterà gli schemi di pre-intesa al parlamento “per un parere delle commissioni competenti” che potranno avanzare “proposte di modifica al testo. Siamo consapevoli della centralità del Parlamento che non può essere coinvolto solo al termine dell’iter e messo di fronte a un prendere o lasciare”, spiega infine il presidente del Consiglio.

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