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Stefano a 34 anni muore durante la gara. Ruggero a 48 dopo la partita di padel

Pubblicato il 02/06/2022 12:16 - Aggiornato il 02/06/2022 12:52

Il conteggio è ormai senza fine e si rischia di perderlo di vista, ma così non deve essere. Perché ciascuna di queste inspiegabili “morti improvvise” deve incidersi nella nostra memoria per rispetto a chi ha perso la vita e per non dimenticare che bisogna andare fino in fondo a questa serie infinita di decessi. Perché capitano e perché solo ora in questa quantità e non in precedenza? Hanno o non hanno un legame con la vaccinazione di massa? Questi e altri interrogativi dovranno, presto o tardi, entrare a far parte del campo di esplorazione di quella Commissione d’Inchiesta Parlamentare sull’Emergenza Covid che richiediamo da più di un anno. (Continua dopo la foto)

Ruggero Renzetti aveva 48 anni, viveva a Pescara e godeva di ottima salute. Come ogni settimana, ieri mercoledì 1 giugno, aveva organizzato una partita di padel ed aveva appena fatto ritorno a casa di un suo amico quando si è accasciato al suolo a causa di un malore fatale. Inutile la corsa al pronto soccorso dove il cuore dell’impiegato della Asl si è arrestato senza più riprendere a battere. Lascia la moglie Marzia e una figlia attonite per una fatalità che potrebbe non essere tale. Ma nella giornata del 31 maggio un’altra tragedia ha funestato le cronache nazionali (Continua dopo la foto)

Questa volta a restare sul campo è stato un vero atleta, dal cuore forte e dai muscoli possenti. Stefano Russo aveva 34 anni e viveva a Figino Serenza comune nel comasco, ed era un appassionato “Spartan Race” una disciplina sportiva per cui si allenava sistematicamente. All’appuntamento di Cesenatico, che aveva richiamato atleti da tutta italia, era giunto atleticamente preparato ad affrontare le difficoltà del percorso. Stefano infatti, come riferisce La Repubblica “era uno sportivo, anche piuttosto allenato, non un amatore alle prime armi, e ciò lascia ulteriore sgomento non solo tra parenti ed amici.” E proprio al secondo chilometro di gara che si è accasciato all’improvviso e nonostante i tempestivi soccorsi si è spento al Bufalini di Cesena dopo due giorni di ricovero in terapia intensiva. Appena una settimana fa a perdere la vita era stato Franco Del Ciondolo, residente a Castrocaro, e colpito da un infarto nel corso della Nove Colli.