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L’odissea senza fine dei risparmiatori traditi dalle banche: i rimborsi ancora non si vedono

Pubblicato il 10/03/2021 10:12 - Aggiornato il 10/03/2021 10:28

Sono passati ormai due anni dall’istituzione del Fir, il Fondo indennizzi risparmiatori nato con una dotazione di 1,5 miliardi destinati a risarcire i risparmiatori coinvolti loro malgrado nei crac delle banche e che avevano visto andare in fumo una buona parte dei propri soldi. Eppure, nonostante gli annunci trionfali, le procedure procedono a dir poco a rilento: al momento sono stati erogati soltanto 35,1 milioni, una cifra minima rispetto al totale. Consap, la controllata del ministero dell’Economia che gestisce il Fir, in questi giorni ha annunciato che altre 16,3 milioni arriveranno nei prossimi giorni. Considerando il tempo trascorso, la rabbia di chi è ancora in attesa di giustizia è più che comprensibile.

L'odissea senza fine dei risparmiatori traditi dalle banche: i rimborsi ancora non si vedono

Il termine per poter presentare le domande è infatti scaduto da un pezzo, per la precisione dal 18 giugno 2020, dopo una proroga rispetto ai tempi inizialmente stabiliti. Ma i soldi continuano a non arrivare, nonostante l’annuncio di “procedure snelle” fatto prima dal governo gialloverde, quello con Lega e M5S, e poi dal successivo Conte bis. A ottobre, non troppi mesi fa, Luigi Di Maio ci aveva messo la faccia in prima persona, annunciando come il traguardo fosse ormai vicino: “C’è voluto un po’ di tempo, ma ottenere risultati richiede impegno e costanza”. Peccato che proprio i risultati siano, ancora oggi, nulli o quasi.

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Il prossimo lunedì 15 marzo è così prevista una riunione in Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) con le associazioni dei risparmiatori per fare il punto sui rimborsi e raccogliere le considerazioni su quanto fatto fin qui. Stando a quanto stabilito dall’ultima legge di bilancio, i rimborsi possono arrivare fino al 100% del totale per i titolari di obbligazioni subordinate e al 30% per gli azionisti. Le domande inoltrate, al momento, sarebbero circa 140 mila, i rimborsi già effettuati riguardano 19.500 istanze, quelli in corso di pagamento (sempre che i soldi arrivino realmente a breve) altre 3.300.

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Di questo passo, c’è la possibilità che il Fondo si fermi a circa 700 milioni di euro di rimborsi, rispetto al miliardo e mezzo inizialmente messo in conto. Chi potrebbe poi andare avanti è il Fondo interbancario, che però rischia di scontrarsi di nuovo con l’Ue, già in passato intervenuta per bloccare un intervento su quattro banche (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara) invocando la disciplina sugli aiuti di Stato.

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