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Altro che aiuti, in arrivo una pioggia di accertamenti fiscali su Pmi e Partite Iva

Pubblicato il 14/05/2021 15:14

Chissenefrega della pandemia, di un anno di chiusure e di milioni di posti di lavoro persi. Il fisco – riferisce Il Sole 24 Ore – ha maledettamente bisogno di trovare 14 miliardi, e così sono pronti a partire 90 mila accertamenti sulle partite iva, pmi e studi professionali. E 650 mila lettere a contribuenti con avviso di “compliance”: che tradotto significa: “Forse ti sei scordato di pagare qualcosa, fallo subito se non vuoi finire male”. La notizia fa ancora più rabbia se rapportata a quanto invece il governo chieda ad Amazon e alle multinazionali. (Continua a leggere dopo la foto)

Per loro infatti, banche comprese, sono sempre pronti sconti fiscali. Per gli altri, invece, gli accertamenti. Un sistema così è intollerabile. E così quasi 100mila accertamenti sono in arrivo “per contrastare l’evasione” Laleggepertutti.it, sito di informazione e consulenza legale, spiega che nel “mirino” del fisco, finiscono professionisti e piccole e medie imprese: “Le indicazioni date agli ispettori sono quelle di cercare quei soldi ovunque ma senza infierire troppo. Il contesto economico che Pmi e professionisti stanno vivendo è noto: le restrizioni e le chiusure dovute alla pandemia hanno lasciato il segno”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il fisco, spiega ancora laleggepertutti, “intende operare una selezione mirata dei suoi obiettivi, puntando a settori o situazioni in cui si avverte una più facile tendenza all’evasione. Significa che prima di tirar fuori dalla tasca la lente d’ingrandimento con la quale spulciare conti e documenti, verrà fatta un’analisi di rischio per individuare chi andare a controllare più o meno a colpo sicuro”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’Agenzia si occuperà anche di analizzare chi ha ricevuto gli aiuti durante l’emergenza Covid, e così molti rischieranno oltre il danno anche la beffa. Per quanto riguarda invece le persone fisiche e gli autonomi, l’Agenzia anticipa di volersi concentrare sui movimenti di soldi da e verso altri Paesi, per capire la portata del capitale che si tiene depositato oltrefrontiera. Dell’intenzione di colpire Google, Amazon e le grandi multinazionali, però, non se ne parla proprio.

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