Giovanni Schiavon, ex presidente del Tribunale di Treviso ed ex vicepresidente di Veneto Banca, è stato chiamato oggi, martedì 13 aprile, in audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario. Schiavon non le ha mandate di certo a dire e attacca: “I processi giudiziari contro gli ex-vertici di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza sono inutili perché la liquidazione dei due istituti è stata colpa del sistema. Credo – ha detto Schiavon – che i processi fatti contro gli amministratori non servano a niente. Perché è tutto da dimostrare il nesso di causalità con il danno”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Piuttosto – ha aggiunto Schiavon – la responsabilità è del sistema, che è quello che ha sbagliato. Si è trovato nella necessità di raddrizzare una crisi incalzante e ci sono state manovre maldestre, non lucide: con Veneto Banca ci sono state vere e proprie prove di bail-in. E sono state manovre di sistema andate male”. L’ex presidente del Tribunale se la prende anche con la Procura di Treviso che, dice, “ha dimostrato di aver capito quasi niente”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Schiavon si riferisce all’ipotesi dei magistrati secondo cui l’ex amministratore delegato dell’istituto di credito montebellunese Vincenzo Consoli è l’unico responsabile del disastro della ex popolare. “Tutti però lo osannavo. Io ho fatto il magistrato tutta la vita e mi fa sorridere l’idea che si indichi solo una persona come responsabile del default di una banca, che è un’attività complessa e richiede interventi di varie persone”. (Continua a leggere dopo la foto)
Come riporta Today, per Schiavon ad aver minato la stabilità dell’istituto sarebbe stata “una manovra ostile di Bankitalia”, soggetto interessato ad ottenere una certa configurazione dei sistema bancario “ma disinteressato alla tutela del risparmio e alle conseguenze patite dai piccoli risparmiatori”.
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