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Toh, che sorpresa: Bankitalia invoca “il Mes subito” e chiede al governo di fidarsi dell’Europa

Pubblicato il 29/07/2020 13:13

L’Italia deve andare avanti, spingendosi tra le braccia aperte dell’Unione Europea. Senza stare troppo a riflettere sul prezzo da pagare per gli aiuti che riceverà, senza chiedersi se sarà mai in grado di restituire i prestiti in arrivo da Bruxelles e, in caso, quali potrebbero essere le conseguenze di questo indebitamento. Zero domande, un unico imperativo: seguire l’Ue. Una linea che il governo ha adottato da tempo e alla quale si stanno iscrivendo, col passare delle settimane, tanti soggetti politici ed economici. Come Silvio Berlusconi, che dai banchi dell’opposizione predica devozione nei confronti dei vertici europei. O come Banca d’Italia.

Toh, che sorpresa: Bankitalia invoca "il Mes subito" e chiede al governo di fidarsi dell'Europa

Per quanto poco sorprendente possa essere, Bankitalia ha infatti ribadito in queste ore la sua piena iscrizione alla corrente europeista, quella già abbracciata dai vari Conte, Renzi e Zingaretti. Lo ha fatto per bocca del capo del servizio Struttura economica Fabrizio Balassone, che in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato ha prima bocciato lo strumento del reddito di cittadinanza e poi benedetto il Recovery Fund, definendolo un vero e proprio momento di svolta nella storia della comunità europea: “Al contrario dei programmi tradizionali, l’unica condizionalità è nell’impiego: è un programma di scopo, serve per le spese sanitarie”.

Toh, che sorpresa: Bankitalia invoca "il Mes subito" e chiede al governo di fidarsi dell'Europa

Balassone ha poi aggiunto, tanto per essere ancora più chiaro: “Se mi chiedete ‘Ma se non siamo poi in grado di ripagare il debito?’. Io credo che in questo contesto l’ultima preoccupazione dovrebbe essere quella di cosa ci chiederanno il Mes o altre istituzioni europee, perché se non dovessimo essere in grado di ripagare quel debito significa che la situazione si sarebbe ulteriormente aggravata. La preoccupazione dovrebbe essere quella piuttosto che le richieste del Mes”. Sul Recovery Fund, invece: “Sono fondi a costo molto basso e a lunghissimo termine e non è detto che debbano essere aggiuntivi rispetto al debito che stima il governo. Per fortuna c’è tempo fino al 2021 per capire come usarli al meglio”.

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Insomma, bene non farsi troppe domande su cosa e quando l’Europa ci chiederà indietro. Accettiamo i soldi che arrivano da Bruxelles senza fare resistenza, con la consapevolezza che finora le autorità europee hanno mostrato “molto buonsenso”. Parola di Bankitalia. Evidentemente dalle parti di Palazzo Koch non sono arrivate notizie su quanto accaduto, per esempio, negli scorsi anni in Grecia.

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