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Tutta colpa della Germania. Così Zelenskyj mette in mutande Berlino: la pesante accusa

Pubblicato il 18/03/2022 11:04

Con un’ottima capacità di sintesi si potrebbe tradurre così il discorso tenuto da Volodymyr Zelenskyj, presidente dell’Ucraina, al Parlamento tedesco: “È tutta colpa della Germania”. È stato un vero atto di accusa quello rivolto allo Stato tedesco: “Siete di nuovo dall’altra parte di un muro – ha detto il presidente ucraino al Bundestag -. Non il Muro di Berlino, ma un muro nel mezzo dell’Europa che divide la libertà dalla schiavitù”. Un muro costruito sui legami che tante compagnie tedesche ancora mantengono con la Russia, cementato dal gasdotto Nord Stream, reso più forte da ogni bomba che cade sul territorio ucraino. (Continua a leggere dopo la foto)

“Quando vi chiedevamo che cosa avrebbe dovuto fare l’Ucraina per diventare membro della Nato ed essere al sicuro – ha ricordato Zelenskyj -, ci avete risposto che la questione non era sul tavolo, né lo sarebbe stata nel futuro. Anche sull’ingresso nell’Unione Europea ci avete risposto con dei rinvii: pietre per costruire questo nuovo muro. Economia, economia. E ora le vie commerciali tra voi e il Paese che ha scatenato un’altra volta una guerra brutale in Europa sono filo spinato steso al di sopra del muro. E voi non vedete cosa c’è al di là, ma questo muro è tra noi, popoli europei. Noi proviamo ad abbatterlo,
mentre cerchiamo di salvare la nostra gente”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi l’altra stoccata: “Ma perché i Paesi oltreoceano sono più vicini di voi? Cancelliere Scholz – ha concluso Zelenskyj rivolgendosi al capo del Governo tedesco – abbatta questo muro”. Come riporta Il Sole 24 Ore, il presidente ucraino viene applaudito, addirittura si alzano in piedi. Olaf Scholz si dice commosso dal discorso e assicura il sostegno della Germania all’Ucraina. Intanto l’Ucraina è entrata nella quarta settimana di guerra così come l’ha descritta Zelenskyj nel suo intervento al Bundestag: “Sotto i missili, le bombe, i colpi di artiglieria che arrivano a tutto: case, ospedali, scuole, chiese”.

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