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Ci mancava solo questa! Luca Bottura se la prende con i ristoratori che aderiscono a “Io Apro”

Pubblicato il 29/03/2021 14:17 - Aggiornato il 29/03/2021 14:38

C’è un’Italia, da una parte, che lotta e si ribella di fronte a imposizioni continue da parte di un governo (quello Conte prima, il nuovo Draghi poi) incapace da oltre un anno di affrontare con metodo l’emergenza Covid-19 e capace soltanto, non trovando altre soluzioni e non riuscendo a fare granché con le briciole lasciate dall’Europa, di chiudere in casa gli italiani. E c’è chi, invece, lontano dalle difficoltà economiche che tanti italiani stanno vivendo in questi mesi, arriva addirittura a puntare il dito contro gli imprenditori che hanno il coraggio di alzare voce. Parliamo, è notizia di queste ore, di Luca Bottura.

Attraverso il proprio profilo twitter, il giornalista e conduttore radiofonico ha infatti pubblicato un messaggio che lascia poco spazio alla libera interpretazione: “Se posso dare un consiglio, segnarsi nomi e indirizzi dei ristoratori che aderiscono a #ioapro e #ioaprointour e poi andare a pranzo e cena da TUTTI GLI ALTRI, possibilmente ogni giorno, appena riapriranno rispettando le leggi”. Un invito, sostanzialmente, a creare delle liste nere in cui inserire i nomi di chi, in questi mesi, ha osato alzare la testa. Per penalizzarlo, oggi e in futuro.

Parole che lasciano sgomenti, in un periodo così difficile. E in cui invece andrebbe mostrata massima solidarietà verso quei ristoratori che, al grido di “Io Apro”, hanno scelto di sfidare le restrizioni e le follie di un governo che prima ha imposto loro di spendere soldi per adeguarsi alle nuove normative per la sicurezza, poi ha deciso che no, anche a lavori ultimati non avrebbero potuto aprire le porte del proprio locale. Un beffa inaccettabile, dopo mesi di crisi.

Avrebbe richiesto troppo coraggio, d’altronde, prendersela con quel Mario Draghi che l’Unione Europea ha benedetto in fretta e furia, così come la maggior parte dei partiti italiani, eletto come simbolo di una totale sottomissione a Bruxelles che resterà tale, mai discussa. Meglio prendersela con le persone stremate, sfiancate, rabbiose per mesi e mesi di promesse tradite, rinvii, perdite di tempo. Costretti ad accontentarsi di “ristori” che somigliano più a un’elemosina, neanche particolarmente generosa. E ora anche alle prese con chi invoca per loro delle liste di proscrizione, come Bottura.

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