Settimana densa di scioperi e tensioni sociali in Italia dopo lo sblocco dei licenziamenti e con un governo che sta creando più problemi che soluzioni. Dall’annuncio della chiusura dello stabilimento Timken a Brescia, passando per la Gnk di Firenze e la Whirlpool di Napoli, fino alla Giannetti Ruote di Monza e Brianza, anche i lavoratori dell’ex Ilva di Taranto tornano in piazza in cerca di chiarimenti e risposte. Le proteste dei lavoratori della Whirlpool di Napoli, che solo pochi giorni fa ha annunciato la chiusura dello stabilimento di via Argine, sono accesissime. Quasi 200 persone hanno bloccato i treni dell’alta velocità alla stazione centrale della città, sbandierando striscioni e slogan contro la multinazionale americana. (Continua a leggere dopo la foto)
“L’obiettivo – si legge su affaritaliani.it – è stato quello di bloccare, per protesta, la circolazione dei treni in arrivo e in partenza da Napoli: un atto di protesta per chiedere il blocco dei licenziamenti da parte da della multinazionale, dopo che è scattata la procedura di licenziamento collettivo comunicata dall’azienda Whirlpool”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Ci possiamo solo scusare per i disaggi ma per le lavoratrici e i lavoratori della Whirlpool Napoli non si può accettare l’arroganza della multinazionale di ricorrere ai licenziamenti collettivi dopo due anni di lotta” spiega Giovanni Sgambati segretario generale Uil Campania. “Faremo tutto il possibile per contrastare questa decisione non lo merita la città di Napoli e il Mezzogiorno”. (Continua a leggere dopo la foto)
Da questa mattina, fino alle prossime 24 ore, in tutto il gruppo Acciaierie d’Italia, scatterà lo sciopero indetto dalle sigle metalmeccaniche Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm. Lo scopo: protestare contro la situazione in cui versano i vari stabilimenti, a cominciare da Taranto, e lanciare un segnale al Governo. Attraverso Invitalia, lo Stato è infatti ora partner di Acciaierie d’Italia.
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