Mentre il Governo italiano e quello tedesco continuano il braccio di ferro sullo sbarco delle due navi Ong battenti bandiera tedesca e norvegese e che sono ferme al largo delle coste siciliane con a bordo, in totale, circa 800 migranti, l’Ue si prende gioco dell’Italia e dei numeri relativi ai flussi migratori. Berlino negli ultimi due giorni ha ripetutamente invitato, anche con toni stizziti, l’Italia a fare quello che in Germania ritengano sia niente di più che il suo dovere. Come spiega Il Tempo, però, “l’Italia ha opposto a più riprese un fermo no agli sbarchi, suscitando crescente irritazione nelle stanze del Bundestag e, per riflesso, in quelle di Bruxelles. Tanto che ieri la portavoce della Commissione Europea, Anitta Hipper, è scesa subito in soccorso delle richieste tedesche, ricordando all’Italia, senza citarla esplicitamente, che «salvare vite in mare è un dovere morale e un obbligo legale di diritto internazionale degli Stati membri indipendentemente dalle circostanze»”. Siamo alle solite insomma. Le Ong degli altri Stati raccolgono migranti e poi invece di portarli nel loro Paese li scaricano in Italia. Tanto ci pensiamo noi. E questa sarebbe la “solidarietà” europea? Questa sarebbe la “spartizione per quote”? E il bello è che l’Ue ricorda anche all’Italia quanti ne hanno salvati finora loro, vantandosi di un clamoroso bluff. (Continua a leggere dopo la foto)

Hipper, infatti, al fine di perorare la posizione Ue, ha poi presentato anche qualche dato riguardo la redistribuzione dei migranti sul territorio europeo, commettendo però un involontario quanto clamoroso autogol. “È stato siglato un accordo di solidarietà – ha dichiarato la portavoce – che rappresenta un passo avanti importante anche per l’Italia. Gli Stati membri si sono impegnati a mettere in atto un meccanismo di solidarietà volontario e i primi ricollocamenti hanno avuto luogo dall’Italia ad agosto e ottobre di quest’anno: 38 in Francia e 74 in Germania”. Dunque – ricorda Il Tempo – parliamo in totale di appena 112 ricollocamenti in tre mesi, a fronte dei 44.616 migranti sbarcati in Italia nello stesso periodo (fonte: dati Viminale), con l’hotspot di Lampedusa ancora oggi vicino al collasso (1.599 ospiti a fronte di una capienza massima di 350)”. (Continua a leggere dopo la foto)

Si diceva che nell’ultimo caso specifico una delle due navi Ong ferme al largo della Sicilia, la Humanity 1 con 180 migranti a bordo, batta proprio bandiera tedesca. Probabilmente questo è uno dei motivi centrali celati dietro le pressanti richieste della Germania (e quindi dell’Ue, che sono la stessa cosa). A rispondere alle dichiarazioni del Governo tedesco è stato il nuovo Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il quale ha ribadito con forza come dello sbarco della Humanity 1 “debba farsene carico la Germania”, aggiungendo poi che l’Italia non può essere “il terminale di scelte fatte altrove. Siamo un Paese serio e sovrano e non possiamo accettare che la Germania decida per conto nostro”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi è arrivata una nota della Ong Sos Mediterranee, in cui viene spiegato che la nave norvegese Ocean Viking, con a bordo 234 migranti, avrebbe chiesto assistenza a Grecia, Francia e Spagna in quanto Malta e Italia non avrebbero risposto alle “ripetute richieste ai centri di coordinamento per il soccorso per individuare un porto sicuro”. Insomma, siamo alle solite, l’Ue sta di nuovo utilizzando l’arma di ricatto dei migranti a svantaggio dell’Italia. Ma una cosa è certa: l’Ue fa cosa solamente a svantaggio dell’Italia. Italexit è dunque la sola risposa possibile.
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