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“Violento colpo alla sovranità italiana”: il vicepresidente della Corte Costituzionale lancia l’allarme sul Trattato del Quirinale

Pubblicato il 26/11/2021 17:42

Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, in un suo contributo su Attuare la Costituzione ‘boccia’ il Trattato del Quirinale stipulato da Mario Draghi e il premier francese Emmanuel Macron temendo uno squilibrio tutto volto a favorire la controparte transalpina e prevedendo un duro colpo alla sovranità italiana, già messa in severa difficoltà dall’appartenenza all’Unione Europea. “In tutta segretezza, per oltre un anno Draghi e i suoi collaboratori hanno lavorato alacremente per comporre un testo di accordo con la Francia sui seguenti temi: l’industria, la diplomazia, la sicurezza, i migranti fino a un servizio civile comune e, cosa più importante, il rafforzamento delle relazioni politiche, al punto che ci sarà anche uno “scambio” di ministri nei rispettivi vertici di governo” scrive Maddalena. “Si afferma, da parte di Draghi, che questo accordo trae spunto dall’analogo accordo molto fruttuoso, in vigore da due anni, fra Germania e Francia. In proposito la prima perplessità che si fa strada è che quest’asse franco-tedesco non ha per nulla giovato all’Unità europea e anzi ha rafforzato economicamente detti Stati nei confronti di tutti gli altri Stati membri”.

“Quanto al rapporto fra Italia e Francia è da porre in evidenza che, a differenza di quello fra Francia e Germania, si pone in situazioni fortemente squilibrate, da una parte la forte Francia, dall’altra la debole Italia” puntualizza il vicepresidente emerito della Corte Costituzionale. “E, è necessario ricordarlo, si tratta di una Francia, che sfruttando la sua migliore posizione economica, si è già impadronita di larghi settori dell’economia italiana: dalla moda, alla distribuzione alimentare, dal petrolio all’acqua, fino ai servizi bancari, di telecomunicazioni e dei trasporti e così via. Il dubbio atroce è che più di collaborazione si tratta di subordinazione politica ed economica dell’Italia alla Francia”. Maddalena non esita dunque a temere per la sovranità stessa del nostro Paese: “Per ora possiamo solo dire che: il metodo usato e i contenuti dell’accordo sinora emersi costituiscono un colpo violento contro la sovranità dell’Italia, già ferita dalla sua partecipazione a questa Unione europea”.

Maddalena si dice infatti convinto che la collaborazione tra Francia e Italia può avvenire sul piano della politica estera, della difesa e dei migranti, ma non certo sul piano dell’economia. , A suo avviso le economie interne di Francia e Italia sono fortemente squilibrate: “un Paese che si è impadronito anche di beni del demanio costituzionale che costituiscono il fondamento e l’esistenza stessa del nostro Stato-Comunità” puntualizza “non è certo affidabile in un processo di unificazione economico”. “Va difeso a denti stretti il nostro demanio costituzionale, che deve essere oggetto solo della proprietà pubblica demaniale del Popolo italiano” rivendica Maddalena “ed è costituito, quanto meno: dal paesaggio e dal patrimonio artistico e storico (art. 9 Cost.), nonché dai servizi pubblici essenziali, dalle fonti di energia, dalle situazioni di monopolio e dalle industrie strategiche (art. 43 Cost.), pena la distruzione dello stesso Stato-Comunità”. E conclude con un invito ai parlamentari e agli italiani a imporre a Draghi l’osservanza degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.