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Mario Giordano asfalta Ferragni: “Ecco la sua beneficenza”. Come ha smontato il bluff della paladina della sinistra

Pubblicato il 16/12/2023 10:46
Mario Giordano Ferragni Balocco

Tra i tanti indignati (si fatica a trovarne uno che non lo è) con Chiara Ferragni per l’affaire-pandoro Balocco, c’è anche Mario Giordano, il quale ha affidato a LaVerità il suo pensiero su questa orrenda vicenda. Giordano attacca durissimo: “Sembrava Madre Teresa in versione via Montenapoleone. Invece era un piranha. Contrordine, compagni follower: non è vero che Chiara Ferragni aiutava i bambini malati di cancro, non è vero che pubblicizzava pandoro Balocco per far crescere le donazioni, non è vero che faceva aumentare le vendite per finanziare l’ospedale infantile. E soprattutto non è vero che contribuiva personalmente al progetto di solidarietà”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“A dirla tutta – attacca Mario Giordano – lei non ci ha messo una lira. Ma in compenso ha incassato i milione di euro”. Ricapitolando come sono andate le cose secondo Antitrust, Giordano spiega: “Dice l’autorità che «hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando un pandoro griffato Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino». Invece non era così. Il prezzo di vendita del pandoro con la griffe Ferragni, infatti, era quasi triplicato, da 3,68 a 9,37 euro, ma nessuno dei soldi incassati da quelle vendite è finito davvero ad aiutare i bambini malati”. Che cosa è successo, dunque? “Secondo l’Antitrust, Balocco avrebbe pensato di buttarsi sulla beneficenza. Cioè sui bambini malati di tumore. L’industria dolciaria, in effetti, ha fatto un versamento di 50.000 euro all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino e ha usato quella donazione per imbastire la campagna pubblicitaria con la Ferragni protagonista”. (Continua a leggere dopo la foto)

Qual è il problema, secondo l’Autorità? Spiega ancora Giordano in punta di fioretto: “Quella donazione è stata effettuata mesi prima che iniziasse la campagna pubblicitaria: 50.000 euro e stop. Quindi non era vero quello che è stato comunicato agli acquirenti. Non era vero che più panettoni si vendevano più si davano aiuti ai bambini. E soprattutto non era vero che Chiara Ferragni contribuiva a quella donazione. Lei non ha tirato fuori dal borsellino un euro. In compenso ha incassato 1 milione”. Ma lei in tutto questo come si è difesa? Male. Ha detto di essere “dispiaciuta se qualcuno ha frainteso la mia comunicazione” e che impugnerà la decisione “nelle sedi competenti” e che “è stata un’operazione commerciale come tante ne faccio ogni giorno”. Un’operazione commerciale. Chiosa Giordano: “Alle spalle dei bimbi malati”.

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