x

x

Vai al contenuto

Vince il Made in Italy! La multinazionale della ristorazione solleva bandiera bianca: “Ce ne andiamo dall’Italia”

Pubblicato il 11/08/2022 19:12 - Aggiornato il 17/05/2023 11:52

Per una volta la globalizzazione cede il passo all’eccellenza locale. È andata male a Domino’s Pizza, multinazionale Usa delle pizzerie con consegna a domicilio, che ha alzato ufficialmente bandiera bianca nel nostro Paese chiudendo tutti i punti vendita. Sono 29 le filiali italiane del marchio che facevano capo al concessionario ePizza Spa, il quale ha dichiarato fallimento. Nelle dichiarazioni ufficiali si legge che “la pandemia di Covid-19 e le successive restrizioni prolungate hanno gravemente danneggiato ePizza”, ma il presidente e maggiore azionista Marcello Bottoli si è rifiutato di commentare quando contattato dal Financial Times.
(Continua a leggere dopo la foto)

Il gigante Usa – famosa all’estero anche per i condimenti “non tradizionali” sulle pizze – era giunta in Italia nel 2015 e aveva aperto punti vendita tra Milano, Torino, Bergamo, Bologna, Roma, ed il Veneto. Secondo i gli ultimi rapporti annuali raccolti da Bloomberg la società italiana aveva 10,6 milioni di euro di debiti alla fine del 2020. A complicare i piani di espansione del gruppo, che puntava ad aprire addirittura 900 punti vendita entro il 2030, sarebbe stata come detto la pandemia, con la crescita enorme della concorrenza nel settore del food delivery.
(Continua a leggere dopo la foto)

Nato nel 1960 dai fratelli Tom e James Monaghan, negli anni Domino’s Pizza è diventato un colosso della ristorazione oggi quotato a Wall Street. Nel 1998 il fondo di private equity Bain Capital, allora guidato dal futuro candidato repubblicano alla casa Bianca Mitt Romney, aveva rilevato il 93% della società da Tom Monaghan per una cifra vicino al miliardo di dollari. Ai prezzi attuali di mercato, la società vanta una capitalizzazione di oltre 14 miliardi di dollari. Sebbene la chiusura di molti punti vendita in Italia siano certamente una brutta notizia, bisogna anche sottolineare come, nella fattispecie, la ristorazione Made in Italy abbia prevalso su una catena concorrente di stampo multinazionale.

Potrebbe interessarti anche: Cerca medici a Cuba per sostituire quelli italiani (non vaccinati). L’assurda decisione del Governatore