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Cerca medici a Cuba per sostituire quelli italiani (non vaccinati). L’assurda decisione del Governatore

Pubblicato il 11/08/2022 18:43

La notizia era stata smentita circa un mese fa dal commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, salvo poi essere confermata dallo stesso presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto: la Regione vorrebbe utilizzare medici cubani per colmare il grave deficit di personale medico negli ospedali calabresi. Immediata e durissima la replica del Coordinamento calabrese di Italexit.
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Medici stranieri per sopperire alla carenza

La notizia (poi smentita) era stata già riportata da LaC News24, la quale ripropone oggi l’effettiva veridicità della stessa. Il governatore ha emanato nella giornata di ieri un comunicato sui social, facendo un riferimento quasi sibillino a trattative in corso «con medici stranieri». Nello specifico, ha chiarito come si stia «lavorando al reclutamento di medici». Una pratica complessa da gestire, secondo quanto confermato «perché è un problema nazionale. Molte regioni – ha proseguito poi – stanno cercando di stipulare accordi anche con paesi esteri perché vengano medici stranieri in Italia giacché in Italia esiste questa carenza di personale medico. Anche io ci sto provando spero di avere qualche risultato nelle prossime settimane». Si parla di una trattativa tenuta nel più stretto riserbo al terzo piano della Cittadella, avente per oggetto la stipula di un accordo per consentire l’arrivo in Calabria di medici cubani – assunti con contratto a tempo determinato – per sopperire alla grave carenza nelle corsie ospedaliere.
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Occhiuto si lamenta dopo aver perseguito i non vaccinati

Il deficit è più che generalizzato e investe in egual modo le strutture ospedaliere così come i servizi territoriali. Ma a soffrire maggiormente è il sistema dell’emergenza urgenza messo a duro prova dall’aumento della popolazione in Calabria durante la stagione estiva in combinato disposto con la necessità di concedere le ferie al personale sanitario. «Va tutto bene?» si domanda nella comunicazione social il presidente della Regione. «No, soprattutto non va tutto bene nella sanità, dove abbiamo un problema gigantesco che riguarda la carenza di medici» si risponde da solo. Parallelamente alla trattativa, Occhiuto ha poi aggiunto di non aver abbandonato ancora l’idea di varare una serie di incentivi per attirare anche in altro modo medici nella nostra regione: «Stiamo tentando di prevedere un pacchetto che dia benefici economici ai medici che decidono di venire in Calabria. Ma il problema del reclutamento dei medici lo hanno anche le altre regioni» ha poi concluso il presidente. Insomma le prova tutte Occhiuto, meno quella che sembra essere la strada più ovvia per iniziare a porre rimedio alla situazione: reintegrare i sanitari sospesi.
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La replica di Italexit Calabria

Durissima ed immediata la replica del Coordinamento calabrese di ItalExit tramite un comunicato stampa: «Italexit chiede, anzi pretende che i medici calabresi non vaccinati, e dunque sospesi, siano reintegrati nei propri incarichi, prima ancora soltanto di pensare a reclutare da fuori regione o addirittura da un altro continente», sottolinea il coordinamento ricordando anche l’indegna uscita del presidente Occhiuto, quando in diretta TV si vantò: «Ho messo WANTED sui no-vax». Il coordinamento regionale Italexit Calabria ha poi aggiunto: «Forse non ci sono in Calabria le competenze adatte; forse in Calabria non esistono medici validi? Certo, in molti non hanno potuto far altro che abbandonare la regione più sconclusionata d’Italia, per poter lavorare. Allora perché non chiamare cervelli di ritorno, anziché andare a cercare i sanitari oltreoceano? Siamo oltre l’esterofilia, siamo nel campo dell’“auto-razzismo”, come scrivemmo a suo tempo».

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