“L’Europa non è un esempio da seguire”, e non potremmo essere più d’accordo con Akio Toyoda, ex amministratore delegato della casa automobilistica giapponese che fu fondata da suo nonno, tanto più che si parla delle auto elettriche e del presunto futuro della mobilità disegnato dall’Unione europea, avvitata in una spirale “green” quasi ideologica che promuove il passaggio al full electric dal 2035, nonostante evidentissime criticità tra le quali l’autocombustione delle batterie al litio è solo la più grave. Toyoda non è più il Ceo della Toyota (come è conosciuto in Occidente il suo cognome, nonché l’omonima casa automobilistica) tuttavia è ancora l’autorevolissimo presidente del suo Consiglio di amministrazione. La profezia, rilanciata durante l’incontro annuale con dipendenti e azionisti, il cui contenuto sta facendo il giro del mondo, è: “Le auto elettriche non saranno in grado di dominare il mercato“. E dunque: “Sembra logico continuare a investire in motori termici, come i tradizionali propulsori alimentati a benzina e diesel, e in tipologie di alimentazioni alternative all’elettrico“. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Le elettriche non domineranno mai il mercato”
Poi, una verità banale, ma di questi tempi “dire la verità è un atto rivoluzionario”, per dirla con Orwell, ovvero il fatto che sono “i clienti e il mercato“, e non già “la regolamentazione o il potere politico” a decretare l’eventuale successo dell’auto elettrica. Successo che, però, assai difficilmente si potrà concretizzare, sicché, aggiunge Toyoda, “penso che le auto elettriche avranno una quota di mercato del 30%. Ciò lascia il restante 70% a vetture ibride, fuel cell o alimentate direttamente a idrogeno. Non ho dubbi che i veicoli a motore sopravviveranno“. Notoriamente, l’ibrido è un segmento di mercato in cui Toyota è leader. La casa giapponese sta perseguendo un approccio multiplo con una gamma completa di veicoli, una scommessa che si sta rilevano vincente. Ricorda Akio Toyoda: “Al G7 del 2023, il Giappone ha finalmente iniziato a sostenere un approccio multi percorso. Nei tre anni precedenti, sono stato l’unica persona nell’industria automobilistica a proporlo e ho subito un sacco di critiche. Combattere da soli è davvero difficile”. Leggiamo su Il Giornale d’Italia che Toyoda ha, poi, inteso sottolineare come in Giappone la maggior parte dell’elettricità che viene prodotta proviene da centrali elettriche a carbone e gas, ma per alimentare le auto elettriche servirebbe molta più elettricità: “E, durante questo processo, viene emessa CO2“. Ne discende che “questo approccio non ha senso”. Ancora una volta: come dargli torto? (Continua a leggere dopo la foto)
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La crisi dell’auto “green”
La crescita delle elettriche, effettivamente, solo negli Stati Uniti e solo nell’ultimo anno, è rallentata ed è passata dal +63% del 2022 al +49% del 2023; situazione affatto dissimile in Europa e, appunto, in Giappone. “Le auto elettriche sono sopravvalutate, il settore collasserà”: lo aveva profetizzato già nel dicembre del 2020. “Finalmente la gente sta aprendo gli occhi”, ha dichiarato Akio Toyoda, commentando il calo delle vendite, a margine della giornata di apertura del Japan Mobility Show dell’ottobre 2023.
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