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“Vergogna, sfruttate i disabili”: bufera sulla no profit e le foto contro i “no vax”

Pubblicato il 10/11/2021 17:06

Sta facendo discutere ed è diventata immediatamente virale la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi di Parent Project aps, organizzazione no profit che raccoglie pazienti e genitori di figli con distrofia muscolare di Duchenne e Becker. “Per alcune persone la ricerca non può fare nulla, ma per i ragazzi che convivono con la distrofia muscolare di Duchenne e Becker ha fatto tanto migliorando la loro aspettativa di vita.” si legge nel post oggetto di tante discussioni sui socia. “Proprio per questo i nostri ragazzi ci hanno messo la faccia contribuendo attivamente alla realizzazione della campagna. Anche tu puoi fare un gesto straordinario sostenendo la ricerca”.

Nelle fotografie che fanno parte della campagna per la raccolta fondi sono immortalati alcuni ragazzi per l’appunto affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker con alcune frasi, tipo: “Poteva andarmi peggio. Potevo nascere no-vax”, “Poteva andarmi peggio. Potevo nascere complottista” o, ancora, “Poteva andarmi peggio. Potevo nascere negazionista”, laddove (si presume) per “negazionista” s’intende del Covid. Immediatamente le fotografie hanno fatto il giro del web e hanno raccolto molti pareri negativi: tra i commenti al post della pagina c’è chi definisce la campagna una scelta strumentale e fuorviante, chi accusa gli ideatori delle foto di delirio di onnipotenza poiché pensano che tutto sia lecito pur di ottenere consenso, chi li accusa di incitare alla discriminazione e chi di sfruttare la disabilità di questi ragazzi per fare politica.

“Non credo che questi ragazzi stiano pensando certo all’opinione altrui ma solo a migliorare il loro stile di vita” commenta un utente “pensate a quello, non ad usarli per strumentalizzare alcuni temi”. Molti, poi, sono i commenti che definiscono una “vergogna” la decisione di inserire tali temi a dir poco divisivi in questo contesto. Il backlash ottenuto da questa campagna di Parent Project aps segue un po’ la falsariga “spregiudicata” adottata dal marketing delle onoranze funebri Taffo ma se in quel caso il feedback del pubblico è stato ottimo, altrettanto non si può dire per questa operazione. E’ stata talmente divisiva che il social media manager della pagina si è trovato costretto a commentare le numerose risposte negative: “Stiamo rilevando tutta una serie di commenti critici nei confronti della campagna, noi rimaniamo fieri delle opinioni dei nostri ragazzi e continueremo a sostenerli sempre. Ci aiutate? Mica sarete dei complottisti??”. Come si può capire, invece di riappacificare gli animi e difendere quelle che vengono definite “opinioni dei ragazzi” si butta altra benzina sul fuoco. Risultato: in pochi parleranno della malattia che li affligge e del perché ancora oggi in Italia i disabili ricevano così poca assistenza e passata la polemica del giorno, ci sarà solo tanta acredine in più.

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