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“Vaccino? Prima ai gay”. Il Ministero della Salute insegue una nuova emergenza e scatena altri scontri tra i cittadini

Pubblicato il 06/08/2022 10:35 - Aggiornato il 06/08/2022 10:37

La smania vaccinista prosegue a ritmo forsennato. Esaurita quella che troppo a lungo è stata definita “emergenza Covid”, ora si parla sempre più di “emergenza vaiolo delle scimmie”. Il minimo comune multiplo è sempre lo stesso: il bisogno di vaccinare. E allora anche l’Italia adesso si prepara e si dà come priorità quela di vaccinare tutti i gay. Già, i primi vaccini contro il vaiolo delle scimmie sono in consegna in alcune Regioni. E – come spiega Repubblica – è verosimile che si possa partire con la somministrazione “all’inizio della prossima settimana”. Il Ministero della Salute – sciaguratamente ancora guidato da Speranza (ce ne libereremo definitivamente solo tra un mese e mezzo) ha appena pubblicato due circolari che assegnano alle quattro Regioni più colpite le 5.200 dosi oggi esistenti in Italia e che indicano quali persone le potranno ricevere. (Continua a leggere dopo la foto)

Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione del vaiolo delle scimmie, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche “fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa” spiega la circolare del Ministero della Salute. “Tenuto conto dell’attuale scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi – prosegue la circolare del Ministero – le prime categorie alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione, sono individuate tra: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm), che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Tali soggetti a più alto rischio – prosegue la circolare sul vaiolo delle scimmie – potrebbero essere identificati tra coloro che afferiscono agli ambulatori PrEP-HIV dei centri di malattie infettive e dei Check Point, ai centri HIV e ai centri per il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili, utilizzando anche indicatori di comportamento ad alto rischio simili a quelli utilizzati per valutare l’idoneità alla profilassi pre-esposizione all’HIV, ma applicati indipendentemente dalla presenza o meno di infezione da HIV. Si ritiene importante il coinvolgimento delle associazioni LGBTQIA+ e quelle per la lotta all’HIV, in particolare per favorire una corretta informazione sulla campagna vaccinale. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target potrà essere aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di dosi”. (Continua a leggere dopo la foto)

La circolare del ministero ha subito scatenato una guerra tra i cittadini. Ha offeso sia la comunità LGBTQ che accusa gli uomini di Speranza di alimentare uno stigma nei loro confronti, rischiando così di farli passare per i nuovi “untori”, dall’altra c’è chi interpreta la “precedenza” come una discriminazione, della serie “prima a loro, e a noi? Noi non rischiamo ugualmente?”. Il 23 luglio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato – e ti pareva – l’epidemia di vaiolo delle scimmie “emergenza sanitaria mondiale”. Il vaccino in uso si chiama Imvanex in Europa e Jynneos negli Stati Uniti. “Non ci sono differenze nella sua composizione, a variare è solo l’autorità regolatoria che lo ha approvato. Esiste un’unica ditta che lo produce, Bavarian Nordic. La sua capacità produttiva è aumentata dall’inizio dell’epidemia, ma le dosi scarseggeranno ancora per diversi mesi. L’Europa per il momento ha ricevuto 110mila dosi di Jynneos dagli Stati Uniti”.

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