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La follia dei vaccini ai bambini: cosa rivelano i veri dati. Test e sperimentazioni, ecco la verità

Pubblicato il 27/11/2021 12:31

L’Ema ha dato l’autorizzazione al vaccino ai bambini a partire dai 5 anni. Eppure la preoccupazione è tanta, e lo stesso mondo scientifico è più che spaccato a riguardo. Nonostante emergano sempre più dubbi sull’efficacia dei vaccini (con numeri di contagiati e decessi in netto aumento in queste settimane proprio tra la popolazione vaccinata, e con la nuova variante sudafricana che sembra sfuggire completamente al vaccino), le autorità sanitarie e i governi (compreso quello italiano) procedono spediti per fare la puntura ai bambini. Ma cosa dicono i numeri? In un’analisi dettagliata curata da Maurizio Belpietro su La Verità, che riprende i dati dell’Istituto superiore di sanità e dell’Ema, si legge: “Effetti collaterali del vaccino testati sui bambini da 5 a 12 anni: febbre e dolori articolari su due bambini ogni 12 durante la sperimentazione. Dopo l’autorizzazione, di effetti collaterali non ne sono stati riscontrati «perché il dato non è ancora noto». Ora, siccome la sperimentazione è stata fatta a tempo di record e dopo l’autorizzazione i numeri non sono ancora pervenuti, se ne deduce che al momento i rischi non possono essere «compensati», come recita il sommario, semplicemente perché non sono conosciuti”. (Continua a leggere dopo la foto)

Si dà un’autorizzazione così pericolosa e così particolare perché riguarda i nostri figli senza dati e senza sperimentazioni sufficienti. Siamo alla follia. “Del resto – scrive ancora Belpietro – è lo stesso rapporto della Fda, l’organismo americano che valida i farmaci, a dirlo. «Il numero di partecipanti all’attuale programma di sviluppo clinico è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associati alla vaccinazione. La sicurezza a lungo termine del vaccino Covid 19 nei partecipanti di età compresa tra 5 e 12 anni sarà studiata in cinque studi sulla sicurezza post autorizzazione, incluso uno studio di follow-up di cinque anni per valutare le sequele a lungo termine di miocardite/pericardite post vaccinazione». In pratica, la vera sperimentazione si farà nei prossimi cinque anni, direttamente sui bambini, perché al momento gli effetti collaterali non si conoscono”. (Continua a leggere dopo la foto)

Uno dei componenti della Fda, Michael Kurilla, direttore della divisione innovazione-clinica del National Institutes of Health, si è rifiutato di dare il via libera al vaccino per i minori, sostenendo che per i bambini sani non sia affatto chiaro l’equilibrio tra rischi e benefici. “Opinione condivisa da Sunetra Gupta, epidemiologa di malattie infettive dell’Università di Oxford e da Cari Henegan, professore presso la stessa Università, i quali in uno studio sostengono che «vaccinare i bambini comporterebbe rischi senza alcun beneficio concreto, ma gli effetti di blocco delle infezioni Covid sarebbero incompleti e molto probabilmente transitori». Il che è di una certa evidenza ora che, dopo la Delta, si annuncia un’altra variante, ossia la sudafricana, che minaccia di aggirare i vaccini”. (Continua a leggere dopo la foto)

Attacca Belpietro: “Gupta e Henegan scrivono con chiarezza che «non vi è alcun beneficio collettivo da scambiare con danni individuali ai bambini», ma l’informazione mainstream ha individuato nei minori il nuovo obiettivo. Dopo aver messo agli arresti domiciliari chi non si è vaccinato, ritenendolo colpevole della diffusione dei contagi (ma con la sudafricana che contagia i vaccinati, come la mettiamo? E con i 25 vecchietti di Masone contagiati nonostante la terza dose? E di Bryan Adams arrivato positivo al Covid e febbricitante nonostante prima e seconda dose che facciamo?),ora la campagna vaccinale obbligatoria punta diritta su asili e scuole elementari, ritenute la nuova fonte di incubazione della malattia”. (Continua a leggere dopo la foto)

In tutto questo, ad esempio, Andrea Crisanti, professore dell’Università di Padova, a “Piazzapulita” ha gelato tutti: “Se avessi un figlio piccolo, lo vaccinerei? Non vedo questa fretta di vaccinare i bambini. La priorità è la terza dose agli adulti. I bambini sono un falso problema. Ho alcune riserve concettuali. Primo, il numero di bambini sottoposti al trial: sono oggettivamente pochi. Questo trial non ha misurato la trasmissione, ma solo gli episodi clinici. Di fatto, non sappiamo se vaccinando i bambini blocchiamo la trasmissione”.

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