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Draghi e la telefonata di Biden. Ecco perché la crisi di governo in Italia è un problema per gli USA. Retroscena

Pubblicato il 16/07/2022 11:19 - Aggiornato il 23/06/2023 11:54

Gli Usa e Biden non ne vogliono sapere di togliere Draghi da Palazzo Chigi, e partono le pressioni per far sì che il banchiere resti fermo al suo posto. E lo fanno anche piuttosto esplicitamente, tanto che nientepopodimeno che il New York Times dedica un intero editoriale all’Italia e fa una sviolinata al premier dimissionario, buttando in mezzo anche lo spauracchio russo: “Senza Draghi, Putin potrà contare su politici più solidali”, attacca il noto quotidiano americano. L’ex presidente della Bce è considerato una persona di altissimo profilo e un fede alleato degli Usa nella guerra contro la Russia, oltre che una garanzia per l’Ue per il mantenimento degli impegni che l’Italia si è assunta con il Pnrr. (Continua a leggere dopo la foto)

Biden ha fatto un chiamata a Draghi, stando a quanto rivelano diversi retroscena italiani e americani, per chiedergli di restare. Inoltre, la Casa Bianca ci tiene a far sapere che segue “da molto vicino le vicende della crisi italiana”. In tutto questo, come si diceva, si inserisce il New York Times, che scrive: “Draghi ha guidato il Paese fuori dai giorni peggiori della pandemia di Covid e ha inserito nel governo tante persone altamente qualificate ed esperti che hanno scosso l’Italia dal suo malessere politico ed economico. È un titano d’Europa, spesso chiamato SuperMario per aver salvato l’euro da presidente della Banca centrale europea, ha immediatamente rafforzato la posizione internazionale dell’Italia e la fiducia degli investitori”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’elenco dei meriti di Draghi, secondo loro, è assai lungo: “La promessa della sua mano ferma al volante ha aiutato l’Italia a ricevere più di 200 miliardi di euro dall’Europa. Ha portato una crescita moderata in Italia, ha apportato riforme al suo sistema giudiziario e a quello fiscale, ha snellito la burocrazia e ha trovato diverse fonti di energia lontano dalla Russia, comprese le rinnovabili”. (Continua a leggere dopo la foto)

Gli encomi del NYT al premier uscente sono anche politici: “Ha reso fuori moda il populismo e la competenza un fattore da ammirare. Forse la cosa più cruciale è stata spingere l’Italia, che ha spesso mantenuto una relazione stretta e ambigua con la Russia, nel mainstream europeo sulle questioni del sostegno all’Ucraina e delle sanzioni contro la Russia. L’Italia è stata la prima grande nazione occidentale a sostenere pubblicamente l’eventuale adesione dell’Ucraina all’Unione Europea”. Ed ecco la nefasta previsione del quotidiano americano: la sua uscita di scena “aprirà le porte a forze che sono molto più solidali con Putin”. Insomma, il destino di Chigi lo decide Washington.

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