x

x

Vai al contenuto

“Una commissione d’inchiesta sui vaccini”. Dopo la denuncia a Pfizer, Paragone annuncia le prossime mosse

Pubblicato il 14/10/2022 12:06

“Il vaccino anti-Covid non è stato testato per prevenire l’infezione, anche perché nessuno ce lo ha chiesto e comunque non c’era tempo per testarlo”. Le clamorose ammissioni del responsabile commerciale di Pfizer di fronte agli europarlamentari sono arrivate come la conferma definitiva di tutte le perplessità espresse nei confronti dei farmaci anti-Covid da parte di tanti esperti, bollati nei mesi scorsi come “pericolosi no vax”. I vaccini non sono mai stati nemmeno pensati per fermare la trasmissione del virus da una persona e l’altra. E chi ci ha raccontato per mesi che “vaccinarsi permette di salvare vite evitando di contagiare” ha semplicemente mentito. Non solo. Le parole di Pfizer hanno spinto il senatore e leader di Italexit Gianluigi Paragone a ulteriori riflessioni. (Continua a leggere dopo la foto)

Attraverso le pagine del Tempo, Paragone ha spiegato: “Se nessuno ha chiesto alla casa farmaceutica di convalidare l’efficacia di immunizzazione dal virus e la possibilità di bloccare il contagio attraverso la vaccinazione, com’ è stato possibile per governanti, tecnici nel settore medico-scientifico e virostar a vario titolo avviare una campagna di obbligatorietà vaccinale e simultaneamente una campagna mediatica di martellamento costante? Sulla base di quali dati hanno parlato di immunizzazione e di sicura efficacia del vaccino? Una commissione d’inchiesta sui vaccini e sugli eventuali danni sarebbe quanto mai necessaria, qualcuno ha paura? E si arriva così alla seconda considerazione: perché prima dell’acquisto da parte del governo e dei vari comitati di esperti nessuno ha posto la fatidica domanda circa l’immunizzazione e l’efficacia nel bloccare il contagio?”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Forse perché – ha aggiunto Paragone – nelle trattative riservate e ancor oggi secretate (come dimostra il diniego del grande capo di Pfizer Albert Bourla a rispondere alle domande degli europarlamentari) la questione era nota perché era già stata rilevata da parte della Pfizer che aveva avvertito la commissione europea e in seconda battuta i governi della ‘mancanza di tempo’ per testare la piena efficacia; come a dire: se volete il nostro vaccino lo prendete alla condizioni di sperimentazione attuali altrimenti andate avanti come volete”.

Paragone ha poi concluso: “La terza considerazione a questo punto riguarda la magistratura: a fronte di questi elementi oggettivi, che arrivano dalla stessa casa farmaceutica, non è il caso di pretendere informazioni certe sugli effetti collaterali? Io personalmente ho denunciato Pfizer: perché non prendere in esame questa denuncia? La questione assume grande importanza alla vigilia del pronunciamento della Consulta. Entro poche settimane infatti la Corte Costituzionale dovrà dichiararsi in merito alla legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale: prenderà in esame le parole della dirigente Pfizer pronunciate in una sede istituzionale? Ultima considerazione: cosa farà a breve il prossimo governo e la prossima maggioranza? Terrà l’obbligo vaccinale? Dichiarerà decadute le sanzioni?”.

Ti potrebbe interessare anche: Pandemia a trasmissione sessuale. E per non restar “disoccupati”, ecco cosa s’inventano le virostar