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Negano il trapianto di cuore a un non vaccinato: la denuncia dei genitori. Scoppia il caso

Pubblicato il 27/01/2022 09:31

Oltrepassare il limite. Ogni giorno, sempre di più. Arrivare addirittura a negare un trapianto a una persona perché non vaccinata contro il Covid. Sì, sembra impossibile ma siamo arrivati anche a questo. Il caso sta già facendo molto discutere, come è giusto che sia. Un candidato a un trapianto di cuore è stato eliminato dalla lista perché rifiuta il vaccino. Si tratta del primo caso di questo tipo reso noto negli Stati Uniti dall’inizio della pandemia. Come riporta Il Fatto Quotidiano, il braccio di ferro è in corso al prestigioso Brigham Women hospital di Boston, dove un 31enne gravemente malato è stato cancellato dalla lista dei possibili riceventi perché non ha intenzione di ricevere l’immunizzazione contro il Sars Cov-2. (Continua a leggere dopo la foto)

Il caso sta alimentando le polemiche ed è stato reso noto dal padre del paziente che lo ha raccontato alla Cbs. L’ospedale dice che sta semplicemente seguendo le procedure necessarie per i trapianti: “Come molti altri programmi per i trapianti negli Stati Uniti, anche il sistema ospedaliero di Brigham richiede specifici comportamenti da parte dei potenziali riceventi, tra cui sottoporsi a varie vaccinazioni che includono anche quello per il covid”, spiega un comunicato della struttura. (Continua a leggere dopo la foto)

“Proprio queste procedure contribuiscono ad aumentare le probabilità di successo dell’intervento e la sopravvivenza del paziente”. Il padre dell’uomo, però, ha già ribadito che il figlio non cederà a questo ricatto: “Ma è contro i principi di mio figlio farsi vaccinare, ed ora, per questa ragione, è stato spinto quasi alla morte per la decisione dell’ospedale di eliminarlo dalla lista dei candidati al trapianto“, ha attaccato. (Continua a leggere dopo la foto)

Arthur Caplan, direttore di bioetica alla New York University è intervenuto nella polemica sottolineando che “siccome dopo ogni trapianto il sistema immunitario del paziente praticamente si blocca, per cui anche solo un banale raffreddore potrebbe uccidere il recipiente e data la scarsità di organi è necessario che gli interventi vengano fatti su chi chi ha più probabilità di sopravvivenza. Quindi nel caso a pazienti vaccinati rispetto a chi non lo è”.

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