Non ci sono soltanto le bollette, già in rialzo, a turbare il sonno degli italiani. Tra i temi più caldi dell’autunno rischiano di esserci infatti anche quello delle cartelle esattoriali, delle tasse, delle multe e dei contributi. Con l’onda lunga dei pagamenti a sommarsi al rialzo generale dei prezzi già registrato nelle ultime settimane. Una miscela pericolosissima, che potrebbe far finire in ginocchio tante famiglie. Tanto da spingere il governo Meloni, che sta prendendo vita in queste ore, a cercare delle rapide soluzioni per evitare un tracollo di popolarità a pochissimi giorni dalla vittoria delle elezioni. A preoccupare sono innanzitutto le cartelle e gli avvisi di intimazioni a pagare, il cui invio sta nuovamente scattando dopo lo stop per l’emergenza Covid. Non a caso all’interno della maggioranza si è già tornati a parlare della necessità di una pace fiscale, anche se sul tavolo ci sono anche altre ipotesi. (Continua a leggere dopo la foto)
Come spiegato dal Sole 24 Ore, infatti, allo studio di Meloni, Salvini e Berlusconi c’è al momento l’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle, con una formula diversa da quella adottata in passato. La prima novità potrebbe riguardare la platea di soggetti interessati, con l’obiettivo di riordinare i tanti intrecci che si sono venuti a creare negli ultimi 5 anni. Si tenterà di far ripartire il nuovo contatore e lasciare margini alle famiglie e alle imprese a corto di liquidità per il carovita, con la possibilità di una pace fiscale per i carichi affidati alla riscossione fino al 30 giugno 2022. (Continua a leggere dopo la foto)
La nuova rottamazione “consentirà di pagare il debito con uno sconto sostanzioso di sanzioni e interessi”. Si punta a un forfait del 5%, fermo restando che si dovrà comunque saldare la parte di imposta dovuta. Per evitare il fenomeno delle “fughe” dalla definizione agevolata, il piano dei versamenti sarà articolato in un periodo più ampio: l’idea di partenza è dieci anni, ma le coperture finanziarie potrebbero non essere sufficienti spingendo il governo a non andare oltre i cinque anni. (Continua a leggere dopo la foto)
La sostenibilità in termini di conti pubblici della rottamazione determinerà anche i margini d’azione del nuovo governo sul fronte di una cancellazione vera e propria dei ruoli pendenti. L’intenzione è quella di effettuare un intervento di ampio respiro, senza gli steccati di reddito, ma tutto dipenderà dalle indicazioni del ministero del Tesoro. Tra le ipotesi c’è quella di uno stralcio integrale delle cartelle fino a mille euro, opzione che permetterebbe tra l’altro di stroncare sul nascere le polemiche legate alle multe per i non vaccinati.
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