Uno studio sulle mascherine, pubblicato in data 18 luglio sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, sicuramente non piacerà al ministro della Salute, Roberto Speranza, soprattutto in virtù delle recenti rivelazioni sulla sua volontà di mettere agli arresti gli asintomatici che non dovessero indossare i dispositivi di protezione individuale: le mascherine vengono rapidamente contaminate da batteri e funghi patogeni.
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Lo studio pubblicato su Nature
Come riportato da Eventiavversinews, lo studio (link), intitolato ”Bacterial and fungal isolation from face masks under the COVID-19 pandemic” ( Isolamento batterico e fungino dalle mascherine durante la pandemia COVID-19), è stato condotto con l’obiettivo di quantificare ed identificare i batteri e i funghi che maggiormente attecchiscono ai dpi, indagando sui microbi attaccati alla maschera in modo tale da stabilire se possano essere associati ai tipi e all’uso delle mascherine e agli stili di vita individuali. Quanto emerso è assolutamente allarmante.
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L’utilizzo prolungato crea problemi
Ciò che emerge dalle pagine del documento, infatti, è che il numero delle colonie batteriche era maggiore sul lato interno rispetto a quello esterno, mentre il numero delle colonie fungine era inferiore sul lato interno rispetto a quello esterno. Un utilizzo più prolungato del dispositivo di protezione, ha aumentato significativamente il numero delle colonie fungine, lasciando pressoché similare il numero delle colonie batteriche. Il testo recita poi che: «Sebbene la maggior parte dei microbi identificati non fossero patogeni nell’uomo; Staphylococcus epidermidis, Staphylococcus aureus e Cladosporium, abbiamo trovato diversi microbi patogeni; Bacillus cereus, Staphylococcus saprophyticus , Aspergillus e Microsporum . Inoltre, non abbiamo trovato associazioni di microbi attaccati alla maschera con i metodi di trasporto o gargarismi. Proponiamo che le persone immunocompromesse dovrebbero evitare l’uso ripetuto di maschere per prevenire l’infezione microbica».
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Le mascherine potrebbero essere pericolose
Di conseguenza, indossare le mascherine porta all’esposizione diretta a batteri e funghi costantemente inalati. Nella fattispecie, la situazione è particolarmente allarmante poiché Aspergillus, Cryptococcus, Pneumocystis e funghi endemici sono i principali agenti patogeni fungini polmonari che possono causare malattie invasive pericolose per la vita. Alla luce di questi dati, coloro che affermano ancora che i benefici superano i rischi dovrebbero considerare le dimensioni dei pori della maschera e dei virus. A questo punto sorge spontaneo chiedersi come le mascherine possano essere in grado di fermare particelle anche molto più piccole, se non fermano né batteri né funghi.
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