Checkpoint nei centri storici e strette nelle stazioni e sulle autostrade. Il governo che ha da tempo dichiarato guerra al Natale degli italiani, annunciando un dispiegamento di forze che sarebbe più lecito immaginare nelle operazione di contrasto alla criminalità organizzata, ragiona su come muoversi in vista del weekend del grande esodo, quello che vedrà migliaia di italiani recarsi nella città di residenza della propria famiglia per trascorrere il 24 e il 25 dicembre in compagnia dei parenti più cari. Dagli studenti fuorisede ai lavoratori, un esercito che fa paura all’esecutivo giallorosso, pronto alle contromosse.
Che venga o meno indetto un vero e proprio lockdown, dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Viminale partirà una circolare firmata dal capo della polizia Franco Gabrielli con la quale si tenterà di affrontare la spinosa materia. Il piano al vaglio del ministero prevede l’istituzione di punti di controllo per monitorare centri storici, stazioni, aeroporti e autostrade, con almeno 15 mila agenti in più da mandare immediatamente a scongiurare l’ipotesi di assembramenti o calca a causa degli spostamenti di massa.
Possibile, dunque, che nei prossimi giorni faranno capolino delle transenne all’interno dei centri cittadini, così da contingentare il traffico ed evitare anche la corsa ai bar e ai ristoranti negli orari consentiti. Torneranno anche i contapersone, mentre potrebbero essere istituiti sensi pedonali unici e controlli anche fuori dai negozi. Il tutto mentre continua il pressing di alcuni esponenti del governo, in primis la ministra Teresa Lamorgese, per l’adozione di una linea meno soft.
Tra i punti considerati più “caldi”, da tenere sotto controllo a tutti i costi, ci sono le stazioni Termini a Roma e Milano Centrale, dove le forze dell’ordine indirizzeranno i viaggiatori già dall’esterno della struttura verso dei percorsi dedicati per il controllo della temperatura e del titolo di viaggio. Chi si muove verso zone arancioni sarà sottoposto a verifiche diverse rispetto agli altri passeggeri, misure alle quali potrebbero aggiungersi quelle dei sindaci che hanno il potere di interventi più rigorosi.
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