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“Pubblicare i contratti sui vaccini”. Si aprono le prime crepe nell’omertà europea. Cosa farà l’Ue?

Pubblicato il 03/08/2022 10:41 - Aggiornato il 03/08/2022 13:46

Quanto sarebbe stato bello poter dire che la notizia riguarda l’Italia. E invece no. Ogni volta che si racconta di una conquista di terreno nel campo dei diritti, si racconta sempre di altri posti del mondo. Abbiamo detto di San Marino che revoca la sospensione ai sanitari non vaccinati. Ora parliamo della Spagna, dove l’Alta Corte di Giustizia delle Isole Baleari (TSJB) ha chiesto al Ministero della Salute di fornire “entro 10 giorni i contratti con cui sono stati acquistati i vaccini anti Covid”. Una bomba. È questa la notizia riportata da diversi giornali locali tra cui Última Hora, un noto quotidiano delle Isole Baleari e ripresa in Italia L’Indipendente. (Continua a leggere dopo la foto)

Come specificato da Ultima Hora, molto letto anche in Spagna, il Ministero dovrà precisamente mettere a disposizione una copia dei contratti originali, nella quale dovrà essere indicato il ​​prezzo delle dosi acquistate, le consegne effettuate, l’eventuale risarcimento per la non efficacia dei vaccini e tutte le clausole inserite all’interno dei contratti. “Ad essere interessate saranno praticamente tutte le case farmaceutiche che si sono occupate di fornire ai governi i vaccini anti Covid, ovverosia Pfizer, Astrazenaca, Moderna e Janssen, azienda della società farmaceutica Johnson&Johnson”. Oltre ai contratti stipulati con le aziende, però, il Ministero dovrà mettere a disposizione anche tutti i contratti firmati con la Commissione europea in relazione all’acquisto dei vaccini. (Continua a leggere dopo la foto)

E qui viene il bello, perché potrebbe davvero essere l’occasione per scoprire tante magagne. In più, con il provvedimento, “si chiede tra le altre cose anche che venga specificato il numero di effetti avversi e dei decessi causati dai vaccini nelle isole Baleari, ed inoltre viene intimato al Consiglio sanitario interterritoriale di fornire alcuni studi sull’efficacia del vaccino – datati 23 novembre 2021 – che avrebbero concluso che ci sarebbero state più infezioni tra le persone vaccinate perché, una volta sottopostesi all’iniezione, avrebbero prestato meno attenzione al rispetto delle misure di prevenzione”. Liberum, un’associazione nata con lo scopo di “ripristinare i diritti e le libertà usurpati durante la pandemia” in Spagna, ha presentato il ricorso che ha portato a tale provvedimento. (Continua a leggere dopo la foto)

“Ringraziamo nuovamente i 549 cittadini per il loro coraggio e la fiducia riposta in Liberum, che ancora una volta in difesa della libertà ottiene un altro successo giudiziario, che non appartiene a Liberum né ai 549 cittadini ma all’intera società spagnola ed europea”. Questo si legge infatti sul sito dell’associazione, parole riprese da Raffaele De Luca per L’Indipendente. Liberum afferma anche: “I contratti firmati con le aziende farmaceutiche dovrebbero essere pubblici e finalmente lo saranno. È incomprensibile e giuridicamente inaccettabile che, in una materia così delicata come la salute della popolazione in generale, siano stati nascosti proprio a quei milioni di persone che sono i destinatari delle clausole dei contratti”. Ci si augura ora che dalla Spagna arrivi questa svolta vera.

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