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“Siamo vicini al disastro”: l’allarme dei medici che attaccano il governo

Pubblicato il 07/01/2022 14:55 - Aggiornato il 07/12/2022 18:20

Un disastro organizzativo su tutti i fronti, tanto a livello europeo quanto nazionale. Con risultati sotto gli occhi di tutti, oggi che l’Italia si trova di nuovo precipitata nell’incubo Covid e gli ospedali si trovano ad affrontare pressioni crescenti. A lanciare l’allarme è stato, attraverso le pagine de La Nazione, il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze Piero Dattolo: “Due anni di pandemia non ci hanno insegnato niente e ci ritroviamo in un momento di difficoltà enormi, ancor maggiori se possibile di quelle del passato. Le assunzioni sono state poche, la medicina del territorio abbandonata”.

Come spiegato da Dattolo, “abbiamo avuto due anni per assumere medici e infermieri e non lo abbiamo fatto se non in maniera parziale. Il governo ha messo pochi soldi per le assunzioni dei medici e quindi la Regione aveva detto che non si poteva assumere e che l’organico doveva imanere quello del 2019. Per questo devo ringraziare, sia personalmente sia professionalmente, Federico Gelli che, in data 4 gennaio, ha emanato una direttiva che sbloccherebbe le assunzioni ‘ove necessario’, per tutte le Asl sottolineando fra l’altro che le assunzioni per il Covid e quelle per garantire i servizi essenziali ai cittadini, non fanno parte del bilancio corrente, sono extra. Speriamo che su assunzioni e riorganizzazione si vada avanti”.

“In una situazione del genere ci si mette anche la burocrazia: il Dl 172 del 26 novembre del 2021, scritto in maniera a dir poco confusa ha messo in mano agli ordini provinciali la verifica ed eventuale sospensione delle inosservanze vaccinali dei propri iscritti, dopo che Regioni e Asl avevano fallito – ha sottolineato Dattolo – È un problema enorme. Ci sono arrivate segnalazioni su 914 medici che non avrebbero ottemperato agli obblighi e in realtà sono quasi tutti in regola. La rigidità dei sistemi informatici è un grosso problema, ci costringe a mandare delle diffide a persone che non risultano in regola con l’obbligo vaccinale, ma solo per problemi nei database”.

L’ennesimo attacco a un governo che si è limitato ad affrontare l’emergenza riempendo di soldi le case farmaceutiche in cambio di vaccini, senza adottare altre strategie per contrastare la pandemia. E che annaspa, ora che a essere contagiati sono principalmente i vaccinati, mentre il sistema sanitario continua a soffrire per i mancati investimenti. Nei giorni scorsi un allarme analogo era stato lanciato dal presidente di Opi Grosseto Nicola Draoli, che aveva invocato nuove assunzioni sostenendo: “Gli infermieri sono allo stremo, bisogna intervenire per scongiurare il collasso”.

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