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“Geolier a Sanremo? Siamo indignati”. L’ira dei parenti delle vittime della Camorra. E il loro duro atto di accusa

Pubblicato il 13/02/2024 10:58

A due giorni dalla fine del Festival di Sanremo, non si placano le polemiche sulla figura del rapper napoletano Geolier. Stavolta, però, non è un critico musicale a parlare. E a essere criticata non è l’esibizione in napoletano stretto del giovane artista. Ma ciò che rappresenta. Sulla questione erano intervenuti Maurizio Belpietro e Roberto Saviano. Il quale aveva criticato un intervento del direttore della Verità addirittura dalle colonne del Corriere della Sera. In cui affermava che “le canzoni di Geolier sono la rappresentazione della vita vera” e che il suo messaggio è ascoltato non solo in Campania, ma addirittura in tutta Europa. Parole che non devono essere piaciute a Daniela Di Maggio, mamma di una vittima della Camorra. Come non le è piaciuta la trionfale accoglienza riservata a Geolier dal Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. (continua dopo la foto)

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Immagine tratta da un video di Geolier in cui il rapper imbraccia un kalashnikov

La Di Maggio, peraltro, era stata ospite sul palco di Sanremo. Per ricordare il figlio Giogò, ucciso a colpi di pistola. Musicista anche lui, sognava proprio di suonare nell’orchestra del Festival. “Sono indignata”, ha detto la coraggiosa mamma, “perché premiare solo chi in passato imbracciava un kalashnikov d’oro, escludendo una vittima, è incoerente e sbagliato”. E anche il papà di Giogiò ha voluto ribadire che “Geolier è un impresentabile. E certi simboli rafforzano la malavita”. In effetti appare molto ipocrita sfruttare le lacrime dei parenti delle vittime per commuovere il pubblico, per poi dimenticarle e comportarsi in modo opposto. Tanto che anche un’altra donna coraggiosa, madre di un ragazzo di 17 anni ucciso con una coltellata alla gola da una baby gang, è stata ancora più dura con il Sindaco di Napoli. “E’ stata una vergogna premiare Geolier”, il duro atto d’accusa, “invece di chiedergli di rinnegare le sue posizioni su armi, droga, sesso, sessismo a sostegno della criminalità organizzata”. (continua dopo la foto)

Chissà cosa pensa delle parole dei parenti delle vittime della Camorra Roberto Saviano. Che sulla lotta alla malavita organizzata ci ha costruito una carriera. Maurizio Belpietro, oggi, dopo l’attacco subito dalle colonne del Corriere, gli ha risposto con un lungo articolo sulla Verità. Che fa seguito a quello che avevamo riportato e commentato qualche giorno fa (troverete il link alla fine del pezzo). “Non ho nulla contro la canzone o la lingua napoletana”, ha scritto Belpietro, citando alcuni autori partenopei da lui molto apprezzati come Pino Daniele ed Eugenio Bennato. “Contesto il modello proposto da questo cantastorie”, scrive il giornalista. “E contesto il Sindaco Manfredi che gli ha dedicato una targa, Amadeus che pensa solo agli ascolti e Saviano che lo applaude. Sono tre campioni di cinismo e furbizia”. Il direttore de La Verità ha poi ribadito di non avere criticato a canzone di Geolier. E nemmeno il fatto che il rapper sia di Secondigliano, o che abbia cantato in napoletano stretto. (continua dopo la foto)

“”Ho criticato e critico il video ufficiale di I’p me, tu p’t (il brano cantato da Geolier a Sanremo, ndr), che su Youtube ha già totalizzato 6 milioni di visualizzazioni. Perché le immagini riproducono tutti i cliché di una relazione malata, della dominazione e del conflitto”. E questo non è tutto. Belpietro rivela di essere andato a guardare altri vecchi video del rapper. “Guardatevi quello del brano Narcos. Tre minuti di esibizioni di mitragliette e banconote. La scena sembra girata a Bogotà. Con i pick up sui quali sono montati le mitragliatrici, i lanciagranate, le borse piene di soldi, il trono dorato e la scorta di gente armata fino ai denti. E Geolier con il suo bravo Kalashnikov placcato d’oro. Questo non è certo un messaggio contro la criminalità”, conclude Belpietro, ma l’esaltazione di quel modello malato di vita. Ed è questo che, con buona pace di Saviano, ha indignato le mamme delle vittime della Camorra.””Ho criticato e critico il video ufficiale di I’p me, tu p’t (il brano cantato da Geolier a Sanremo, ndr), che su Youtube ha già totalizzato 6 milioni di visualizzazioni. Perché le immagini riproducono tutti i cliché di una relazione malata, della dominazione e del conflitto”. E questo non è tutto. Belpietro rivela di essere andato a guardare altri vecchi video del rapper. “Guardatevi quello del brano Narcos. Tre minuti di esibizioni di mitragliette e banconote. La scena sembra girata a Bogotà. Con i pick up sui quali sono montati le mitragliatrici, i lanciagranate, le borse piene di soldi, il trono dorato e la scorta di gente armata fino ai denti. E Geolier con il suo bravo Kalashnikov placcato d’oro. Questo non è certo un messaggio contro la criminalità”, conclude Belpietro, ma l’esaltazione di quel modello malato di vita. Ed è questo che, con buona pace di Saviano, ha indignato i parenti delle vittime della Camorra.

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