x

x

Vai al contenuto

Sanremo e Geolier, Belpietro contro Saviano: “Ecco chi è davvero”. Attacco al cantante (e alla Rai). Cosa è successo

Pubblicato il 11/02/2024 13:06

Ora il Festival è finito, fiaccamente come era cominciato, confermando il declino di un mondo. Quello della musica italiana, che almeno aveva il pregio della “melodia”. Canzoni spesso non memorabili, ma che almeno si potevano canticchiare o ricordare. Anche i testi. Ora invece rimane una sfilata di brani tutti uguali (con pochissime eccezioni), cantati tutti nello stesso modo menoso e smangiucchiato. Tutto ciò, unito all’abuso di autotune e di correttori vocali rende impossibile capire la metà di quello che si ascolta. Per cui è anche difficile apprezzare o criticare i testi. Perché o si vanno a leggere a parte, oppure si capisce poco. Un poco che nel caso del rapper napoletano Geolier diventa “assolutamente niente”. A meno di essere nati a Secondigliano. A noi i dialetti piacciono, la canzone napoletana ha una grande tradizione. Ma se non si capisce niente, non si capisce niente. Potevano mettere almeno i sottotitoli, come forma di rispetto per miloni di telespettatori. (continua dopo la foto)

potrebbe interessarti anche https://www.ilparagone.it/attualita/sanremo-john-travolta-ballera-in-tribunale-clamorosa-decisione-della-rai-cosa-sta-succedendo/

Il problema è emerso in tutta la sua chiarezza quando Geolier è stato proclamato vincitore della serata delle Cover. Scelta accolta dal pubblico in sala con salve di fischi e con l’abbandono del Teatro Ariston. E da tutti noi con una domanda: come può aver vinto un artista che non sembra un mostro di talento e che quasi nessuno fra gli spettatori ha potuto capire? A quel punto, per “difendere” Geolier è sceso in campo persino Roberto Saviano. Che ha negato l’esistenza di un “complotto di napoletani” per far vincere il rapper, affermando che Geolier aveva ricevuto tanti voti perché “Napoli è una città giovane”. Affermazione seguita dal consueto attacco al governo Meloni sull’autonomia differenziata e dall’immancabile lezioncina sulla Questione Meridionale. Della quale vale sicuramente la pena parlare, ma in altri ambiti e con ben altra profondità. Ma la questione non è legata solo a voti e premiazioni. Ma al messaggio portato sul palco, ma soprattutto direttamente ai giovani, dal rapper napoletano. (continua dopo la foto)

Ed è su questo argomento che è intervenuto oggi il direttore della Verità Maurizio Belpietro. Che ha raccontato di essersi informato su Geolier dopo la violenta disapprovazione del pubblico dell’Ariston. E di aver letto “il testo della sua canzone. Essendo scritta in napoletano, non ci avevo capito niente”. Come quasi tutti noi. E di aver scoperto che parla della relazione finita male fra due giovani. “Però”, ha continuato Belpietro, “per capire meglio come Geolier, pur cantando in napoletano stretto, fosse riuscito a incantare le giurie, ho guardato il video ufficiale del suo pezzo”. E cos’ha scoperto Belpietro? “Se volete vedere riuniti in pochi minuti tutti gli stereotipi di un amore tossico, con la violenza, le armi e la folle corsa in auto, nella clip di Geolier troverete tutto”. (continua dopo la foto)

potrebbe interessarti anche https://www.ilparagone.it/attualita/ferragni-a-sanremo-la-risposta-choc-di-amadeus-invece-gli-agricoltori/

Ormai è prassi che non si possa affidare un messaggio solo a musica e parole, nella società delle immagini le canzoni devono essere affiancate da un video. Che, soprattutto nel caso di un pezzo impossibile da comprendere per il 95% della popolazione, diventa più importante del testo. Ed è qui che ha affondato la sua penna il direttore della Verità. “Nel video vedrete un giovane che agita la pistola, sfonda una porta a pugni. E una ragazza che agita minacciosa il coltello. Il canto di Geolier con uno sfondo di fuochi e crocifissi, e la vettura lanciata a tutta velocità fino al ribaltamento dell’auto. In poco tempo passa davanti agli occhi tutto ciò che un genitore teme. Tutto ciò che le persone di buon senso dovrebbero denunciare e che invece Amadeus, portando Geolier sul palco, ha scelto indirettamente di esaltare”. (continua dopo la foto)

Non importa, fa notare Belpietro, che a Sanremo la clip non sia andata in onda. Perché le visualizzazioni del video sovrastano di gran lunga le immagini della Tv di Stato. “Che in questo caso”, fa notare il direttore, “si è trasformata in un amplificatore del video di Geolier” Che mostra “due giovani che si affrontano con violenza. Si picchiano, lui le blocca i polsi e la domina. E si intuisce un rapporto con la forza. Poi i protagonisti si ritrovano in auto, lanciati in una corsa disperata prima di ribaltarsi”. La giustificazione di “Ama” e della Rai sarebbe che le parole di Geolier sono in contrasto con ciò che si vede nel video. Ma è una giustificazione ipocrita. Perché il testo non lo ha capito nessuno, mentre il video che ha avuto milioni di visualizzazioni dopo l’apparizione sanremese è un inno alla violenza. (continua dopo la foto)

“E’ questa la canzone italiana?”, si domanda Belpietro. “Si risolve in questa propaganda, che ovviamente fa presa sui più giovani, il messaggio del servizio pubblico? Portare nella trasmissione più vista della Tv la violenza di un amore tossico?”. Il direttore della Verità dice di sapere che i messaggi confortanti non fanno audience. “Ma fare audience dando la ribalta a un tizio che considera i rapper in galera fratelli, mi pare troppo. Il cinismo di chi, vestito da buoni sentimenti e da migliori propositi, in realtà usa i peggiori sistemi per alzare gli ascolti, non è solo insopportabile, ma non è degno di una Tv di Stato”: Che oltretutto chiede un canone a tutti gli italiani. “Altro che Tele Meloni”, conclude amaro Belpietro. “Quella che da troppo tempo va in onda in Rai, riempiendo le tasche di una casta di conduttori e manipolatori, è Tele cialtroni”.

potrebbe interessarti anche https://www.ilparagone.it/salute/effetti-collaterali-trattamenti-car-t-cancro-secondi-tumori-fda/