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“Siamo incompatibili”. Diego Fusaro rompe con il suo partito. Su Italexit “Un partito con cui bisogna fare i conti”

Pubblicato il 02/08/2022 12:16 - Aggiornato il 03/08/2022 13:46

Diego Fusaro, scrittore e filosofo, annuncia in un video di interrompere la sua collaborazione con il suo ex partito, guidato dal presidente Francesco Toscano. «In questo messaggio annuncio la fine della mia collaborazione con il partito e le motivazioni che l’hanno determinata: in questi ultimi mesi si è venuta producendo una frattura tra la mia visione filosofica delle cose, e l’indirizzo ideologico del partito», dichiara Fusaro nel video. «Il mio è allontanamento dalla deriva dell’indirizzo culturale e politico di un partito che di fatto si è venuto trovando in posizioni distanti dalle mie», rimarca Fusaro nel video.
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Per quanto concerne la parte prettamente politica, Diego Fusaro rivendica “un’invasione di campo” dei quadri dirigenziali nella sfera culturale di sua competenza. «Mi hanno epurato, marginalizzando la mia visione filosofica delle cose rispetto alla nuova visione fatta valere dal partito, apertamente contrastante con la mia». Dall’inneggiamento del cardinale Viganò, fino al modo di affrontare la questione pandemica in maniera insufficiente il filosofo spiega i motivi del suo disaccordo con il suo ex partito.
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«La questione del coronavirus doveva essere affrontata non negando l’esistenza del virus o parlando volgarmente di pseudo pandemia. Chiede semmai di essere affrontata spiegando e chiarendo perché nessuna emergenza, fosse anche più radicale di questa, possa giustificare la compressione dei diritti e la limitazione delle libertà». Analogamente, sottolinea Fusaro, «la questione vaccinale chiede di essere affrontata non puntando il dito contro il vaccino in quanto tale, ma mostrando l’inaccettabilità delle politiche di obbligo vaccinale ed ignobile ricatto che sono state poste in essere grazie al dispositivo dell’infame tessera verde».
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Secondo il noto filosofo, il presidente Toscano si è comportato in maniera del tutto autoritaria, più volte e su più argomenti, facendo passare per decisioni condivise del partito quelle che, in realtà, erano sue posizioni personali. Tra queste anche «La scelta di presentare Italexit come una forza politica indegna di essere coinvolta in coalizione perché preventivamente nemica e, di più, desiderosa di “svuotare il partito”, parole del presidente», dice Fusaro.
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L’ex teorico di partito spiega poi alcune dinamiche che, all’interno della sua forza politica, hanno coinvolto Italexit stesso: «Anche in questo caso, la oltremodo fervida fantasia del presidente Toscano, ha sopravanzato la ruvida consistenza della realtà, portando lo stesso ad avere la sfrontatezza di sostenere che Italexit non voleva sedersi al tavolo con il partito da egli rappresentato, questo dopo averla metaforicamente presa a cazzotti soltanto due giorni prima di sedersi assieme a quel tavolo, come da programma. In effetti, difficilmente chi riceve un cazzotto per strada da quello che di lì a poco dovrà essere il suo commensale, avrà poi il piacere di sedersi a quello stesso tavolo». «La verità – aggiunge – è che, con Italexit, occorre necessariamente fare i conti. Questo perché occupa uno spazio politico che in larga parte coincide con quello del partito di Toscano, cosicché la prospettiva può essere solo quella dello scontro totale o dell’accordo». Qui sotto il video completo del suo annuncio.

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