L’obbligo vaccinale imposto dal governo – attraverso il green pass – fa esplodere anche il mondo della scuola. La narrazione ufficiale sta nascondendo sondaggi e numeri su quanti, in effetti, si dicono contrari alla vaccinazione, e in virtù di questo ora rischiano di perdere il posto di lavoro e quindi lo stipendio. Non solo professori, ma anche dirigenti scolastici e personale Ata contro la decisione del governo Draghi di rendere il Green pass obbligatorio da settembre. È alta tensione sulla sospensione del rapporto di lavoro, dunque dello stipendio, dopo il quinto giorno di assenza in caso di mancato rispetto delle disposizioni. (Continua a leggere dopo la foto)
“Siamo all’ipocrisia fatta legge – tuona al Tempo Barbara Battista, docente dell’istituto Von Neumann di Roma e Rsu Cub Scuola – le chiacchiere del ministro Bianchi sulla riapertura risuonano come l’ultima beffa al personale scolastico. Senza nuove assunzioni e misure di screening, l’obbligo a un vaccino sperimentale, con tanto di sanzione, è la prova di quanto stiamo denunciando da anni: la scuola non è più il luogo della formazione ed educazione per tutti, ma la fucina di una società proiettata al profitto. Chi hai soldi si farà i tamponi chi non li ha sarà obbligato a fare il vaccino”. La rabbia corre via social. (Continua a leggere dopo la foto)
Molti presidi mettono anche le mani avanti sul controllo degli accessi. “Non possiamo fare noi gli sceriffi. Il dirigente scolastico non potrà fare come un vigilante o un controllore sul treno, altrimenti cadiamo nella ridicolaggine”, interviene Angelo Capizzi, presidente genovese dell’Associazione Nazionale Presidi. Sul piede di guerra anche i sindacati. “Temiamo che si scambi la copertura vaccinale con la soluzione di tutti i problemi”, spiega sempre al Tempo il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli. (Continua a leggere dopo la foto)
“Sì alla vaccinazione anti-Covid come raccomandazione per tutelare la propria e l’altrui salute, no all’immunizzazione imposta in maniera surrettizia con l’introduzione del green pass obbligatorio”, afferma invece Rino Di Meglio, coordinatore Gilda. Per lo Snals “il Piano scuola scarica le responsabilità sugli istituti”. La Uil si preoccupa per i lavoratori fragili. Sul nodo trasporti, Antonello Giannelli, a capo dell’Anp, suggerisce di “ipotizzare delle corse dedicate agli studenti negli orari di punta”.
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