Col nuovo governo, il ministero della Salute ha salutato la piaga Speranza e ha accolto il nuovo titolare Orazio Schillaci. Ma siamo sicuri sia un grande affare? Stando almeno a quanto dichiarava in piena pandemia (appoggiando i vari obblighi, le leggi liberticide e i Green pass) e stando anche al modo in cui – da appena insediato – sembra voler affossare la commissione d’inchiesta sul Covid. È infatti interessante riprendere la sua ultima intervista al Corriere in cui dice che l’istituzione di una Commissione “è “utile per fare chiarezza su quanto successo dal punto di vista amministrativo“. E basta? Sarebbe dunque solo questo lo scopo? E i parenti delle vittime che chiedono ancora giustizia? E tutti gli scandali che si sono susseguiti uno dietro l’altro? Orazio Schillaci sulla questione ha anche detto che per farla è importante che “tutte le forze politiche siano d’accordo”. Ma come possono essere tutti d’accordo? PD e M5S in testa, ossia i principali responsabili dello scempio politico e democratico della gestione pandemica. Di fatto, se quello dell’unanimità fosse un criterio essenziale per partire, è facile intuire che non se ne farà nulla. (Continua a leggere dopo la foto)
La promessa della istituzione di una commissione d’inchiesta sulla pandemia è arrivata dalla premier Giorgia Meloni nel suo discorso per la fiducia alla Camera. Un fatto senz’altro positivo, visto che ItalExit l’ha chiesta fin dal primo minuto in Aula. “La logica della commissione di inchiesta – viene sottolineato da FdI – non è punitiva verso i sanitari che hanno tenuto in piedi il sistema in un momento drammatico ma vuole mettere in mora chi in quella fase ha pensato ad arricchirsi, ad esempio sulle mascherine. Un’inchiesta che ha coinvolto Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. La Procura di Roma aveva infatti aperto le indagini sull’acquisto di oltre 800 milioni di mascherine – un affare da 1,25 miliardi di euro – effettuato con l’intermediazione di alcune imprese italiane, mascherine risultate irregolari in grandi quantità. A marzo sono state però archiviate le accuse di corruzione e peculato per Arcuri e per l’ex commissario si ipotizza una richiesta di rinvio a giudizio solo per abuso d’ufficio”. (Continua a leggere dopo la foto)
La commissione d’inchiesta potrebbe inoltre affrontare la questione del mancato rinnovo negli anni del piano pandemico nazionale del ministero della Salute, con l’enorme scandalo che venne portato alla luce da Report. Ricordate Ranieri Guerra? Insomma, le cose da indagare sarebbero centinaia, e il rischio è che Schillaci faccia soltanto una Commissione di facciata, senza andare al nocciolo dei veri scandali. Il ministro, però, intanto promette anche un cambio di rotta. Oggi le mascherine sono ancora necessarie in Italia nelle strutture sanitarie, per medici e visitatori, e nelle residenze sanitarie per anziani dopo essere state dismesse sui mezzi di trasporto pubblici, aereo e treni. (Continua a leggere dopo la foto)
In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Tor Vergata, di cui è stato preside della facoltà di Medicina e chirurgia e poi rettore, Schillaci ha espresso il suo pensiero: “Adesso vediamo. Stiamo riflettendo, sempre nel rispetto dei pazienti. Oggi l’infezione da virus Sars-CoV-2 è completamente diversa da quella che c’era una volta e quindi stiamo lavorando per fare in modo che man mano ci possa essere un ritorno a una maggiore liberalizzazione”. Il cambio di rotta il ministro deve darlo anche sulle sanzioni comminata a chi ha scelto di non vaccinarsi e a chi ha perso il lavoro per il Green pass. Queste persone vanno subito reintegrate con pagamento degli arretrati anche alla luce delle ultime dichiarazioni di Pfizer.
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