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“Poveretti”. Santoro asfalta Calenda e scoppia lo scontro: cosa si sono detti in diretta (il VIDEO)

Pubblicato il 09/11/2022 09:39

Nell’ultima puntata di “DiMartedì”, il programma di approfondimento politico di La7 condotto da Giovanni Floris, è andato in scena uno scontro molto acceso tra il giornalista Michele Santoro e il leader di Azione Carlo Calenda. Il tema del contendere, tra gli altri, è quello della guerra in Ucraina e delle relative manifestazioni per la pace. La sinistra italiana, infatti, è riuscita a dividersi anche su questo: sulle manifestazioni per la pace. Perché c’è chi sta con Putin; chi pensa che la pace si costruisca continuano a inviare armi all’Ucraina e chi invece condanna la guerra e le armi tout court. Attacca Santono: “I telegiornali possono mettere sullo stesso piano quella manifestazione di 400-500 poveretti a Milano – sarebbe Calenda – con quella dei 100mila di Roma? Perché i telegiornali lo facevano già prima: non dare all’opinione pubblica la percezione di quello che stava avvenendo. Perché bastava un operatore che salisse su un punto più in alto e avrebbe fatto vedere chi c’era in quella piazza”. (Continua a leggere dopo la foto)

Continua Santoro: “Non è possibile dare lo stesso spazio alla piazza di Calenda di quello di 100mila persone che sono scese in piazza per dire ‘Esistiamo pure noi, vogliamo la pace’. Mentre la manifestazione di Milano non aveva come parola d’ordine la pace, sai cosa diceva? Aveva come parola d’ordine ‘Gloria all’Ucraina’ che è uno dei motti dell’esercito ucraino, quindi non si sta parlando di pace”. A questo punto entra in studio proprio Calenda, anche lui ospite della trasmissione, e Santoro lo saluta così: “Potevo venire a Milano così eravate 301…”, alludendo ancora alla scarsa partecipazione alla manifestazione di sabato scorso a Milano del Terzo Polo per l’Ucraina. (Continua a leggere dopo la foto)

“Che modo di fare stupido – replica Calenda – per una persona come lei che ha fatto tanta testimonianza delle sue posizioni anche quando erano di minoranza”. Il botta e risposta va avanti e Santoro controribatte: “È la stessa tecnica che usava Berlusconi. C’è una manifestazione a Roma con 100mila persone? Io ne faccio una piccolina a Milano e oscuro quella di Roma”. Per Calenda le cose stanno in modo diverso: “La manifestazione di Roma aveva una piattaforma, quella di Milano ne aveva un’altra e in queste due posizioni c’è la bellezza della democrazia”. (Continua a leggere dopo il video)

Continua Calenda: “Ma invece di sostenere la sua posizione, che senso ha il dileggio delle posizioni di altri? Sostenga la sua, che poi la sua posizione non l’ho nemmeno capita…”. E Santoro: “Io la sua l’ho capita: guerra fino alla guerra nucleare”. Alludendo, ancora, alla posizione del Terzo Polo che sarebbe favorevole a un nuovo invio di armi all’Ucraina (così come il Pd) che non farebbe altro che prolungare lo scontro fino a un punto che potrebbe essere catastrofico.

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