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“Salviamo i taxi dalle Big Tech”. Italexit in Parlamento a difesa dei lavoratori italiani

Pubblicato il 17/03/2022 19:33

Le associazioni di categoria Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Uti, Usb taxi, Or.S.A taxi, Confail taxi, Fast Confsal, Uritaxi, Ati taxi e Associazione Tutela Legale Taxi hanno emanato in data odierna un comunicato in merito al DDL Concorrenza: «Ringraziamo le forze politiche che hanno presentato emendamenti in favore dello stralcio dell’articolo 8 del DDL Concorrenza, Lega, Forza Italia, FdI, Leu e Italexit, poiché hanno pienamente compreso quale funzione pubblica svolge il servizio taxi, attraverso il quale si garantisce la soddisfazione di un diritto fondamentale per i cittadini, quello alla mobilità con obblighi di prestazione e ad un prezzo certo, stabilito dalle amministrazioni comunali»
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L’appello alla politica

Le sigle si esprimono appellandosi alla politica: «Attendiamo ora che quelle forze politiche che non si sono ancora espresse in favore dello stralcio, il Partito Democratico ed in particolare il Movimento 5 Stelle che nel corso di questa legislatura ha già contributo a realizzare una profonda riforma del comparto con l’approvazione della Legge 12/19 – aggiungono – si esprimano in favore dello stralcio, come già fatto dalla gran parte delle regioni e molti comuni italiani, cancellando così l’assurda ipotesi di deregolamentazione del settore, cosa che neanche l’Europa chiede e che Governo e Ministeri competenti, approvino finalmente i decreti necessari a chiudere la riorganizzazione del mondo taxi ed ncc.»
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“Siamo essenziali”

La nota continua sottolineando l’importanza del servizio in questo preciso momento storico: «In un momento così particolare, dove si stanno dimostrando tutti i limiti delle assurde politiche di deregolamentazione che sono state fatte negli ultimi decenni, con un mercato delle materie prime e dell’energia letteralmente impazzito, non si può travolgere un servizio pubblico essenziale come quello dei taxi, l’unico nel quale ad oggi non vi è stato un centesimo di aumento a danno degli utenti, per regalarlo di fatto alle grandi piattaforme di intermediazione digitale».
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“Un massacro”

Il comunicato conclude col mettere in evidenza la convinzione di tutta la categoria nel combattere quello che ritengono un vero e proprio massacro: «A questo gioco al massacro noi non ci stiamo e saremo pronti a far valere le nostre ragioni – concludono i sindacati dei tassisti – per rilanciare e valorizzare ulteriormente in questa fase di profondissima crisi, il ruolo di servizio pubblico che da sempre svolgiamo – conclude la nota – contro le aggressioni di poteri forti e multinazionali».

Italexit chiede la soppressione dell’art. 8

Il 15 Marzo, Italexit ha richiesto in Parlamento la soppressione dell’articolo 8 del DDL Concorrenza riguardante i taxi e il trasporto pubblico non di linea. I taxi, in quanto servizio pubblico, non possono essere oggetto di nessuna revisione del servizio in riferimento alla concorrenza di operatori privati. Soprattutto, va ricordato che le tariffe dei taxi vengono stabilite in maniera unilaterale dalle amministrazioni comunali: qualsiasi equiparazione ad un servizio privato sarebbe quindi profondamente sbagliata e causerebbe enormi difficoltà agli operatori del settore. Il mondo dei taxi dispone già di una legge quadro (la 21/92, integrata in un secondo momento dalla 12/19) per la quale sarebbe sufficiente predisporre i decreti attuativi.

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