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“Ci prendiamo l’Artico”. La guerra si sposta al Polo Nord: la mossa della Russia che sconvolge tutto

Pubblicato il 20/03/2023 16:25 - Aggiornato il 23/03/2023 09:44
Russia Artico Polo Nord

Gli occhi del mondo continuano a essere puntati in Ucraina, dove la guerra tra le forze della Nato e quelle della Russia continua ad andare avanti senza sosta e senza pace all’orizzonte. Ma nel resto del mondo iniziano a muoversi altre minacce. Come ad esempio nell’Artico, al Polo Nord. Già, perché anche lì la Russia ha intenzione di metterci le mani. E a farlo sapere è nientepopodimeno che Artur Nikolaevic Cilingarov, oggi 83 anni, che nel 2007 divenne il primo uomo a toccare il fondo marino in corrispondenza millimetrica del Polo Nord. Piantò una bandiera della Russia e disse che quello era territorio loro. E adesso torna a dire che “la vera partita si gioca lassù, nell’Artico”. Ma perché? E cosa sta succedendo? (Continua a leggere dopo la foto)
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Di fatto, al Polo Nord, la Russia ha ottenuto già una prima vittoria. Il 6 febbraio 2023, senza sparare un colpo, la commissione dell’Onu che valuta le rivendicazioni marine sulla base della Legge del Mare, ha approvato in larga parte il dossier con cui la Russia sostiene che una vastissima regione dei fondali dell’Artico centrale – incluso il Polo Nord – è la continuazione della sua piattaforma continentale, cioè terra russa. In virtù di questo, rivendica il diritto a trivellarla. La Russia è il principale player di quell’area, visto che occupa da sola il 52% di coste artiche. Raggiunto al telefono da Il Giornale, Artur Nikolaevic Cilingarov dice: “Sono vecchio, ma in qualità di rappresentante del presidente Putin per l’Artico dopo decenni di missioni, ricerche scientifiche e trattative diplomatiche vedo ora l’obbiettivo più vicino. Francamente non me l’aspettavo, visto che siamo in guerra con l’Occidente”. (Continua a leggere dopo la foto)
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E gli altri stanno a guardare? Macché? Subito gli Sati Uniti si sono mossi. Gli Usa, potenza artica grazie al possedimento dell’Alaska, sono pronti a presentare la stessa richiesta della Russia per non perdere troppo terreno nella competizione per il dominio del Grande Nord. Ma una limitata parte dei fondali artici rivendicati dai russi si sovrappone alle pretese danesi e canadesi. Anche Danimarca e Canada, infatti, stanno presentando le loro istanze. La partita dovrà essere risolta per vie diplomatiche, ma visto anche quello che sta accadendo in Ucraina è molto difficile. “Sono convinto che ci prenderemo tutti i fondali che rivendichiamo”, dice sicuro Cilingarov. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le risorse di gas e petrolio nei fondali dell’Artico

La Russia il Polo Nord lo vuole e non intende retrocedere. Perché così avrebbe un altro immenso (pare) serbatoio di petrolio e gas. Già oggi gli idrocarburi estratti dalla Russia oltre il Circolo polare artico fruttano il 30 per cento del Pil e quasi il 60 per cento delle esportazioni. “L’Artico è il bancomat di Putin. Da lì alimenta la sua macchina da guerra. E questo per noi è intollerabile”, confida al Giornale un’alta fonte del Dipartimento di Stato Usa. Altro segnale che un’altra guerra tra Russia e Usa è possibile.

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