Il governo Meloni aveva promesso discontinuità rispetto al passato sul Covid. E se qualcosina in effetti si è vista, molto è ancora da fare. A partire da alcuni personaggi che occupano ancora ruoli di vertice nonostante i danni fatti durante l’emergenza. E se si attendono i lavori della magistratura per accertare illeciti e quelli della commissione parlamentare d’inchiesta per scoprire tutte le verità sulla gestione della pandemia, di giorno in giorno emergono nuovi dettagli su quel periodo buio della nostra democrazia. La Verità racconta ad esempio di un giudizio severissimo espresso da Sandra Zampa (numero 2 di Roberto Speranza) a microfoni spenti parlando di Silvio Brusaferro (al vertice dell’Iss) con il capo di gabinetto del ministero della Salute. “Sono parecchio perplessa nel giudizio sull’Iss. Come si fa a passare da ‘abbiamo tutto sotto controllo’ a ‘qui tra quindi ci giorni esplode tutto'”? Si chiedeva Zampa, facendo capire come stavano le cose nei piani alti che avrebbero dovuto affrontare l’emergenza in quei giorni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Giudizi impietosi sull’Iss e sui suoi dirigenti, dunque. Non solo Zampa su questa linea, ma anche Pierpaolo Sileri, all’epoca dei fatti viceministro della Salute nel governo Conte. Parlando a Radio2 qualche giorno fa ha detto: “Credo che il vero problema vada ricercato nella selezione dei tecnici del ministero, che ha portato a un sistema fatto di scelte non eccellenti”. All’epoca, però, davanti a tv e giornali dicevano altro. Basti pensare a Conte che ci illudeva del fatto che la nostra squadra fosse la migliore al mondo per gestire la pandemia e che l’Italia era un esempio seguito in tutta Europa. Marameo. Da noi facevamo lockdown e vigile attesa, provocando migliaia di morti, in Svezia (per dirne una) lasciavano tutto aperto e hanno avuto molti meno morti di noi. La verità, appare sempre più chiara in questi giorni, è che ai vertici della Sanità non sapevano minimamente cosa fare. E tra i vertici c’era proprio quel Silvio Brusaferro, tra i più attaccati e ancora saldo al suo posto di comando. (Continua a leggere dopo la foto)
In un Paese normale gli incompetenti riconosciuti vengono rimossi dai loro incarichi non vengono premiati e addirittura riconfermati (in questo capo ai vertici dell’Iss). Al di là dei reati che ora la magistratura si occuperà di accertare, c’è ancora oggi una profonda questione politica di chiarire e risolvere definitivamente. Tra le varie responsabilità di chi stava al comando in quel periodo, c’è dunque anche quella di essere a conoscenza che i nostri tecnici non erano all’altezza e non è stato fatto nulla per sostituirli. Zampa, Sileri e tutti gli altri si scrivevano nelle chat private (anche quelle ora al vaglio degli inquirenti) che ai vertici dell’Istituto superiore della sanità (vedi Brusaferro), del ministero e del Cts c’erano persone inadeguate. (Continua a leggere dopo la foto)
Zampa: “Sembriamo gente allo sbando”
Scrive in una di queste chat riprese da La Verità Sandra Zampa sempre a proposito dell’Iss: “Se questa gente non riesce a fornire previsioni con almeno 2-3 settimane di anticipo a cosa serve?“. Parole durissime. Le risponde Goffredo Zaccardi (ritornato in auge in questi giorni con altre incredibili rivelzioni su Speranza): “Temo tu abbia ragione. Devo anche rilevare che il diverso orientamento del governo dopo 7 giorni ha creato confusione, o no?”. La risposta di Zampa: “Molta. Sembriamo gente allo sbando, e se la politica perde credibilità quando si ha a che fare con una pandemia è finita. Devi dire a Brusaferro che le proiezioni dei dati ci servono prima che li vediamo da soli a occhio nudo. Non sono all’altezza del compito, a cominciare dall’Iss”. Zaccardi è tranchant: “Va chiuso e sostituito”.
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