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Guerra in Ucraina, ora gli Stati Uniti cambiano strategia: ecco come e perché. Cosa succede adesso

Pubblicato il 16/03/2023 10:32 - Aggiornato il 16/03/2023 10:35
Stati Uniti guerra Ucraina
Zelensky, Biden, Putin

L’informazione sulla guerra in Ucraina in Italia è stata fin dal primo momento – come del resto è stato per il Covid – monopolizzata dal Sistema per costruire una narrazione a senso unico. Negli ultimi tempi, però, le cose fortunatamente stanno lentamente cambiando. E tante zone d’ombra iniziano a essere messe in luce. Non è più sostenibile nemmeno per “loro”, infatti, nascondere certe cose, o alterarle ulteriormente. La musica sta cambiando, e lo si sta capendo giorno dopo giorno. Grazie anche a un alacre lavoro di controinformazione, pian piano l’opinione pubblica ha alzato la testa. E così gli Stati Uniti non sono più visti soltanto come santi e la Russia non è più vista soltanto come il demonio. Le magagne di Zelensky sono emerse dalla coltre di censura costruita nel mondo Nato e così anche la sua immagine di eroe si sta sgretolando. Gli italiani hanno portestato per la sua partecipazione in diretta a Sanremo, ad esempio, e l’Academy ha rifiutato un suo videomessaggio da mandare in onda nella notte degli Oscar. Frivolezze, certo, ma pur sempre segnali. E segnali più importanti arrivano proprio dagli Stati Uniti, dove sta ormai cambiando la strategia sull’Ucraina, con delle svolte incredibili. Cosa sta succedendo? (Continua a leggere dopo la foto)
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Stati Uniti guerra Ucraina

Negli Stati Uniti è infatti in corso la pre-campagna per le primarie. Se Donald Trump punta al ritorno alla Casa Bianca annunciando di voler terminare subito la guerra, Ron DeSantis – governatore della Florida e uno dei favoriti alla corsa per la candidatura repubblicana – mette il carico affermando che “gli Usa hanno altro a cui pensare che a stupide questioni territoriali europee”. Affermazioni, entrambe, di formidabile importanza. Perché entrambi i candidati repubblicani hanno intercettato il vero sentimento degli americani, del loro popolo. E questo significa che l’opinione pubblica Usa si è stancata di questa guerra. Se gli Usa dovessero fare il passo indietro, le conseguenze sarebbero molteplici e non del tutto calcolabili. In tutto questo c’è il presidente in carica, Joe Biden, che ha raccolto le stesse sensazioni e sta lavorando per un compromesso. Ma quale? (Continua a leggere dopo la foto)

Biden vorrebbe convincere Zelensky e gli ucraini ad adottare una exit strategy dal conflitto. Recenti dati pubblicati proprio negli Usa danno la situazione dell’esercito ucraino molto difficile, orfano ormai dei più esperti e in mano a riservisti poco addestrati. In più, tanto la popolazione americana quanto quella europea – ormai conscia che sono stati proprio gli stessi americani a far saltare il gasdotto Nord Steam 2 per prendere il monopolio del mercato del gas europeo – stanno vedendo non di buon nocchio le ultime operazioni dell’amministrazione Usa che continua a tenere all’oscuro gli alleati della Nato su molti fronti caldi, col rischio di far vacillare l’alleanza atlantica invece di rafforzarla contro il nemico russo. Ma a complicare ancora di più le cose c’è anche il fattore Cina. (Continua a leggere dopo la foto)

In Medio Oriente la situazione sta sfuggendo di mano, proprio grazie alla lunga mano di Pechino. C’è il ravvicinamento tra Iran e Arabia Saudita; ci sono i movimenti turchi per riallacciare sia con la Siria che con l’Iran; c’è uno spostamento dell’asse verso oriente a svantaggio si Washington, che invece proprio con Trump era riuscita a mantenere un difficile e fruttuoso equilibrio. Biden, insomma, ha dilapidato tutto il patrimonio di pace e “serenità” costruito dal suo predecessore. Del resto i “democratici” hanno iniziato il loro mandato bombardando la Siria. E stanno continuando con questa guerra in Ucraina che sta sfuggendo sempre più di mano. Quel che è certo, è che a pagare le conseguenze maggiori sono gli europei, di cui agli americani al momento interessa poco. Interessava invece prendersi il mercato del gas, indebolire la Russia e arrivare infine a un negoziato. Ecco, il negoziato. Cosa porterebbe? (Continua a leggere dopo la foto)

Il ruolo dell’Europa e dell’Italia

Si dovrebbero ritracciare le linee delle frontiere e soprattutto delle garanzie militari. Il problema è che negli Stati Uniti si stanno avvicinando le elezioni, e Biden è sempre più determinato – malgrado abbia più della metà del partito contro – a ricandidarsi. Dato per sconfitto in partenza, con il cambio di governo a guida repubblicana, potrebbe di nuovo tutto stravolgersi nella guerra in Ucraina. Per questo anche l’Italia ora dovrebbe badare un po’ di più a sé stessa e tornare a dialogare anche con la Russia e non solo con gli Usa, provando lei stessa a ricucire.

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