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Rubano in metro ma non possono fermarle. Città nelle mani del crimine e i borseggiati si organizzano

Pubblicato il 10/05/2022 19:45

La situazione a Milano è critica. Criminali, rapinatori e borseggiatrici agiscono quotidianamente nell’impunità generale. Ecco quindi che su Change.org spunta una petizione proprio su questo tema. L’obbiettivo è quello di richiedere una modifica di quelle normative del codice penale che, più che assicurare i malfattori alla giustizia, garantiscono loro la totale impunità.
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Un profilo Instagram lancia la petizione

Potrà sembrare assurdo, ma è dovuto scendere in campo un profilo Instagram per sensibilizzare le Istituzioni sul problema della criminalità milanese e, nello specifico, del problema borseggiatrici. Il profilo “milanobelladadio“, si è fatto portavoce degli innumerevoli cittadini che ogni giorno si vedono sottrarre sotto al loro naso portafogli e borsette nelle metro cittadine, sotto gli occhi delle telecamere e delle Forze dell’Ordine, le quali spesso e volentieri si trovano ad avere le mani legate.
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La denuncia

Nel testo della petizione pubblicata su Change.org si legge: «Tra tutte le borseggiatrici che ogni giorno rubano a Milano quelle con un ordine di carcerazione non fanno neanche un’ora di carcere. Nel resto d’Italia invece finiscono in carcere in attesa della decisione del magistrato.» Perché Milano deve essere così “INDULGENTE” verso reati che vengono perpetrati? Che figura facciamo con i nostri turisti? Questo accade grazie all’articolo 146 del codice penale 146 “Rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena.”
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Gli articoli che assicurano l’impunità

L’esecuzione di una pena, che non sia pecuniaria, è differita (c.p. /48; c.p.p. 684): 1) se deve aver luogo nei confronti di donna incinta; 2) se deve aver luogo nei confronti di madre di infante di età inferiore ad anni uno; MA SOPRATTUTTO grazie a due circolari diramate nel 2016 dalla Procura di Milano: che chiedono a Polizia e Carabinieri di sospendere l’esecuzione di condanne definitive saltando i passaggi tra carcere e procura: “…in caso di donna incinta o di madre infante gli operanti dovranno sospendere l’esecuzione (della carcerazione) […] il condannato verrà lasciato in stato di libertà in attesa che il magistrato valuti il da farsi”. Nel frattempo la condannata viene lasciata in stato di libertà. LA PAZIENZA È FINITA. Chiediamo che il sistema adottato nelle altre città Italiane venga utilizzato anche a Milano. I cittadini sono stufi.
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La Lamorgese pensi ai criminali veri

Ci teniamo a divulgare questa petizione per contribuire alla sensibilizzazione su un problema reale e tangibile, che colpisce decine di persone innocenti ogni giorno. Speriamo di poter aiutare i milanesi a far sentire la propria voce a quelle sorde Istituzioni che sembrano preoccuparsi più della repressione di chi manifesta per i propri diritti piuttosto che garantire la sicurezza della propria cittadinanza. Chissà se la Lamorgese, tra un test del movimento ondulatorio e una sparata di lacrimogeni, riuscirà a far sì che i veri criminali possano essere assicurati alla giustizia. Nel frattempo noi continueremo a fare il possibile per portare alla sua attenzione la voce degli onesti cittadini.

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