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Riunioni fiume e decisioni in piena notte: il caos senza fine del governo Conte

Pubblicato il 19/10/2020 10:06

Se c’è un comune denominatore facilmente riconoscibile nella squadra giallorossa, è di sicuro il caos che regna sovrano nella gestione dell’emergenza sanitaria. A livello organizzativo, prima ancora che decisionale, con le riunioni che vengono convocate per un orario e puntualmente slittano, illustri esponenti di governo che si presentano agli appuntamenti con estrema calma e lo stesso premier Giuseppe Conte che a volte fa aspettare tutti e a volte, per contrappasso, si trova con le braccia incrociata in attesa degli altri. Un corto circuito del quale sono ormai tutti consapevoli, tanto che di fronte all’ennesimo slittamento a oltranza della conferenza stampa del presidente del Consiglio nessuno si è più stupito.

Riunioni fiume e decisioni in piena notte: il caos senza fine del governo Conte

Una confusione ormai puntualissima che ha fatto storcere il naso persino ad alcuni esponenti del governo stesso, tra i quali una battagliera Teresa Bellanova che nei giorni scorsi aveva posto ufficialmente il problema, tra gli applausi liberatori di alcuni colleghi stremati da una situazione ormai diventata insopportabile. Anche perché la sensazione trasmessa agli italiani non è certo delle migliori: Conte aveva fatto vanto di guidare un esecutivo che “non lavora col favore delle tenebre”, salvo poi ritrovarsi ogni volta a prendere decisioni importanti dopo la mezzanotte, quando i cittadini sono già a letto da diverse ore.

Riunioni fiume e decisioni in piena notte: il caos senza fine del governo Conte

Ci si lamenta in privato, tentando di tenere la cosa lontana dalle telecamere. Eppure le cose sono andate addirittura peggiorando, a causa dello smart working arrivato a complicare ulteriormente il lavoro dei vertici dei ministeri. Tante, troppe le sirene da ascoltare ogni volta, a partire dal Comitato Tecnico-Scientifico fino ad arrivare a governatori regionali, Comuni e capidelegazione. Gli orari non si incastrano, una sintesi condivisa da tutti arriva soltanto dopo infiniti tentativi di mediazione. E così i poveri italiani, in ansia ogni volta che il premier annuncia un suo intervento, si trovano ad aspettare ore e ore in attesa di notizie, in un nervosismo crescente: “Se ci mette così tanto vuol dire che saranno guai per tutti…”.

Riunioni fiume e decisioni in piena notte: il caos senza fine del governo Conte

Esiste un problema ufficiale, a Palazzo Chigi, sul fronte organizzazione. E forse, a questo punto, c’è da pensare che non a tutti dispiaccia. Di sicuro fa storcere il naso sapere che il governo prende decisioni chiave per il futuro del Paese alle due, alle tre del mattino, dopo ore di discussione stremante, con gli scienziati spesso a dettare la linea e i politici ad adeguarsi ai loro diktat. Tutti dicono “Siamo all’assurdo”, nessuno punta direttamente il dito contro Conte. E allora avanti così, in attesa del prossimo Dpcm accompagnato da un’altra riunione-fiume nel cuore della notte, col favore delle tenebre.

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