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Il sistema Palamara, il Csm e la confessione di Renzi: “Lo ammetto: io e la sinistra…”

Pubblicato il 12/07/2021 15:00

Meglio tardi che mai. E quando c’è di mezzo Matteo Renzi lo si dice spesso. Dopo tanto tempo, il leader di Italia Viva confessa un altro suo clamoroso errore, fatto insieme alla sinistra. La sua confessione-ammissione, però, non fa che alimentare lo scandalo che sta travolgendo la magistratura italiana. Matteo Renzi, nel suo libro in uscita che si chiama “Controcorrente” (edito da Piemme), svela dei retroscena inediti che riguardano le nomine dei membri del Csm. Una cosa decisamente non di poco conto. E cosa racconta? (Continua a leggere dopo la foto)

Un’autocritica esplicita: per non avere colpito con durezza, quando poteva farlo, i difetti strutturali della magistratura italiana. E per avere anzi permesso che al vertice del Sistema salissero, con la sua benedizione, personaggi “inadeguati” come gli ultimi vicepresidenti del Consiglio superiore della magistratura, leggasi in modo diretto ed esplicito Giovanni Legnini e David Ermini. E su Ermini soprattutto Renzi ha molto da dire… (Continua a leggere dopo la foto)

“Ho fatto un errore grande. Quando – spiega Renzi – ho avuto la responsabilità di scegliere i nomi, sulla giustizia e ho sbagliato. Ho sempre delegato molto in questo settore, ma ho la mia quota parte di responsabilità”. La scelta di Legnini – si legge sul Giornale che riporta delle anticipazioni tratte dal libro di Renzi – dice, fu presa in una riunione a Palazzo Chigi, “i sostenitori erano il capogruppo Speranza e il ministro Orlando”. Risultato? (Continua a leggere dopo la foto)

“Per anni egli ha influito su tutte le decisioni del Csm in piena sintonia con quello che oggi viene definito il “sistema Palamara”: non solo le nomine, ma persino la scelta della Popolare di Bari come banca del Csm. Legnini ha concorso a decidere ogni cosa”. Questa bomba sulla Popolare di Bari alimenterà ora certamente altre inchieste e altro polemiche.

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