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Omicron, i vaccinati a rischio ospedalizzazione come i non vaccinati. Il report choc Uk

Pubblicato il 04/01/2022 10:20 - Aggiornato il 07/12/2022 18:21

Il sistema sanitario del Regno Unito ha pubblicato il 31 dicembre l’ultimo briefing tecnico relativo all’aggiornamento sull’ospedalizzazione e sull’efficacia del vaccino per la variante Omicron. “Questo rapporto è stato pubblicato per condividere le analisi dettagliate di sorveglianza delle varianti che contribuiscono alla valutazione del rischio di Omicron. Questo briefing tecnico specialistico contiene i primi dati e analisi sulle varianti emergenti e i risultati hanno un alto livello di incertezza. Viene pubblicato un rapporto separato che copre i dati di sorveglianza su tutte le altre varianti preoccupanti (COV) e le varianti oggetto di indagine (VUI)”. E cosa emerge dai dati? (Continua a leggere dopo la foto)

Esattamente in linea con quanto sta accadendo in Italia, in Danimarca e in tutti gli altri Paesi europei ed extraeuropei, la stragrande maggioranza dei positivi è vaccinata. In Danimarca si tocca una vetta del 95%. Nel Regno Unito, si legge nel report, “sono stati intrapresi due studi che esaminano l’associazione tra la variante e lo stato vaccinale e il rischio di ospedalizzazione. Lo studio 1 si basa su un set di dati più ampio, circa mezzo milione di casi Omicron, perché include tutti i casi diagnosticati nella comunità e nel primo giorno di ricovero ospedaliero e tutte le fasce d’età. Lo studio 2 utilizza un set di dati più piccolo perché è limitato ai casi sintomatici diagnosticati nella comunità, seguiti da un ricovero ospedaliero, in parte per ridurre l’impatto dei casi in cui il coronavirus (COVID-19) è incidentale al ricovero ma rilevato durante il ricovero ospedaliero di routine selezione. È riservato ai maggiori di 18 anni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il precedente riscontro di un ridotto rischio complessivo di ospedalizzazione per Omicron rispetto a Delta è confermato dallo Studio 1 aggiornato. Buone notizie, quindi, che confermano la bontà della scelta del Regno Unito di non abboccare alla bolla Omicron e di non imporre ulteriori restrizioni o lockdown per i non vaccinati, cosa che invece accade puntualmente in Italia. Entrambi gli studi sono stati condotti su un numero relativamente piccolo di casi ospedalizzati e richiederanno integrazioni. Quello che colpisce particolarmente del report è la tabella 3 che qui riportiamo. (Continua a leggere dopo la foto)

Come si può notare, la maggior parte dei casi di positivi ospedalizzati si verifica in individui vaccinati. Sono i numeri a dirlo. Stando a quanto si evince dalla tabella, i non vaccinati (che rappresentano il 25.3% della popolazione) ospedalizzati sono 206. Mentre i vaccinati (che rappresentano oltre il 70% della popolazione) ospedalizzati, sommando coloro che hanno ricevuto prima, seconda e terza dose, sono 591. E a spiccare particolarmente è il terzo dato: 189 tra coloro che hanno ricevuto addirittura la terza dose o “dose booster” (il 23.2% della popolazione). In conclusione, anche i dati del Regno Unito confermano che quelli che non sono vaccinati finiscono meno di chiunque altro in ospedale.

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